E' da qualche tempo ormai che racconto sul blog avvenimenti un po' spinti e che poco hanno a che fare con la disciplina domestica.
Il mio rapporto con punizioni e sculacciate è cambiato e anche il rapporto con mio marito ha avuto una evoluzione da quando mi sculacciò la prima volta.
Sta di fatto che è davvero raro che io venga punita per disattenzioni o marachelle, a dispetto invece delle occasioni in cui finisco per essere sculacciata per fattori più ludici. A tal proposito son stata molto indecisa se scrivere questo racconto, ma poi ho pensato che avevo voglia di raccontarlo e quindi eccomi qui di nuovo.
Il 28 sera uscimmo per un aperitivo io e Martina e dopo poco ci raggiunse Mauro al rientro dal lavoro.
Chiacchierando, venne fuori la fatidica domanda "che si fa a capodanno" alla quale io e Marti, con premeditazione,
rispondemmo
"Che ne dite se per capodanno trascorriamo insieme una serata un po' 'speciale', in montagna da Martina?"
seguita da un ammiccante
"voi due siete incredibili" da parte di mio marito
la proposta piacque a tutti e senza scendere in particolari, decidemmo di stare li tutto il weekend, sperando anche in un po' di neve.
Il 31 arrivati a casa di Martina, iniziammo ad organizzare per la cena, accendemmo il camino, cucinammo insieme iniziando a sorseggiare vino e chiacchierando.
Poi cenammo e festeggiammo l'arrivo del nuovo anno alla mezzanotte e guardammo i fuochi di capodanno, quindi
"Amore resta qui, andiamo a prepararci e torniamo", dicemmo io e Martina.
Salimmo su in camera e come qualche mese prima, ci preparammo insieme e in intimo e tacco 12 tornammo giù.
"Amore, Martina ha una cosa per te", dissi rivolgendomi a Mauro
Martina porse una bustina regalo con all'interno un collare e un plug uguali (più o meno simili) a quello che Mauro aveva comprato per me
qualche settimana prima
"Vorrei che tu ti sentissi libero di farmelo indossare a tuo piacimento" gli disse Martina porgendogli il pacchetto
"Deduco che Rosaria abbia deciso di raccontarti della nostra serata intima, senza neanche pensare di parlarmene..." iniziò lui
"Accetto con grande responsabilità questo tuo regalo" continuò slacciandolo e facendoglielo indossare
Di fronte a lui, seminude, indossammo il collare al quale attaccò il piccolo guinzaglio
"Da questo momento, farete tutto quel che vi chiederò, senza repliche, parlete solo se interpellate e rivolgendomi a me con Si Signore"
Seguì un momento di silenzio
"Chiaro?"
"Si, signore" rispondemmo entrambe sommessamente.
Ci fece posizionare in ginocchio sul due sedie, con i gomiti appoggiati a terra, una di fronte all'altra e ci lasciò
in questa umiliante posizione con il sedere all'aria, mentre andò in cucina ad armeggiare qualcosa.
Tornò dopo un po', alzai la testa per vedere, ma non riuscii a capire immediatamente cosa aveva tra le mani.
Intinse in un bicchiere d'acqua qualcosa che poi infiliò tipo plug nel sedere di Martina e iniziò a muoverlo su e giu.
Vidi il viso di Martina contrarsi. Iniziò a muoversi e a lamentarsi.
Mauro la tirò a se con il guinzaglio e se la mise sulle ginocchia e capii che le aveva inserito nel sedere una radice di zenzero pelata. Iniziò a sculacciarla, sempre con lo zenzero nel sedere; le diede 20 colpi decisi, forti, niente riscaldamento, niente preliminari, direttamente con forza. Martina si lamentava per il bruciore, ma dopo 7,8 colpi iniziò ad urlare ad ogni sculacciata.
Quando smise di sculacciarla, si alzò in piedi e le fece fare un giro per la stanza a quattro zampe per poi farla rimettere in posizione sulla sedia di fronte a me e le rimosse la radice.
"Brucia?" le chiese
Martina strizzando gli occhi gonfi di lacrime annui con la testa. Mauro le assestò 3 sculacciate davvero forti sul sedere e le chiese nuovamente
"Brucia?"
"Si, Signore" replicò lei singhiozzando.
Venne il mio turno. Prese un altro pezzo di radice, sempre pelata e di nuovo la intinse nell'acqua fredda prima di inserirmelo. All'iniziò non sembrava esser fastidioso, ma dopo pochi secondi iniziò a bruciare e più lo muoveva dentro più bruciava. Mise anche me sulle ginocchia e fu severissimo. Mi assestò 20 colpi davvero forti, poi ripreee a girarmi dentro lo zenzero e a tirarlo avanti e indietro, quindi di nuovo altri 20 colpi fermi, intensi e dolorosissimi. Anche io non riuscii a trattenermi e ad ogni colpo iniziai ad urlare singhiozzando. Mi fece rimettere in posizione e poi rimosse lo zenzero.
Iniziò a girarci intorno, osservandoci mentre noi pativamo ancora il bruciore intenso dello zenzero e contraendo i glutei istintivamente.
Poi si sedette sul divano ad osservarci. Restò per un po', poi tornò in cucina ad armeggiare, per tornare poi con due sacche per enteroclisma che attaccò a due manici di scopa di fianco alle sedie.
Io e Martina ci guardammo negli occhi incredule. Inserì la cannula prima a lei e iniziò a farle il clistere (intuivo con acqua calda e camomilla), poi venne da me ed esegui la stessa procedura.
Faccio presente che zenzero e clistere sono due pratiche che neanche con me aveva mai praticato. Dal 28, aveva preparato tutto per la serata con noi, meticolosamente. Fu per me inatteso ed imbarazzante, quanto per Martina.
Ci volle un po' perchè le due sacche si svuotassero per fluire al nostro interno e la procedura fu molto umiliante e lo percepivo dallo sguardo di Martina che però, nonostante tutto, non disse nulla e accettò in silenzio. La parte più umiliante però doveva ancora arrivare.
Terminata la procedura e sfilate le cannule Mauro, ci costrinse prima ad una ulteriore attesa di almeno un quarto d'ora, restando ad osservarci seduto comodamente sul divano, poi ci prese al guinzaglio e ci portò di sopra, mi legò all'enorme termosifone a parete
"Martina va a liberarti, poi sarà il turno di Rosaria", disse Mauro
Martina mi guardò attonita e profondamente imbarazzata, ma rimase in silenzio.
"Vi aspetto fuori" disse uscendo Mauro
Martina sapeva che la volta precedente io fui costretta a stare con lui in bagno ed era lampante l'espressione di sollievo quando capì che stavolta Mauro sarebbe andato via.
Non ci fu permesso chiudere la porta e fu comunque profondamente umiliante per entrambe svuotarci completamente. Non proferimmo parola, eravamo entrambe davvero a disagio.
"Signore, siamo a tua disposizione", disse Martina quando anche io fui pronta, quindi Mauro rientrando in bagno riprese i guinzagli e ci portò di nuovo giù dove ci fece rimettere in ginocchio ai piedi del divano, di fronte al camino.
Mi tirò a se e tirandoselo fuori portò la mia testa per fargli un pompino. Lo aveva durissimo e non esitai a trarne ogni beneficio impegnandomi al meglio (si, perchè a me piace fare i pompini a mio marito)
"Non ingoiarlo" mi disse, come la volta scorsa, prima di venire e riempirmi la bocca, per poi
"Ora passalo a Martina, e tu non ingoiarlo!" disse a me e quindi a Martina
Baciai Martina e le passai tutto quel che riuscii, poi deglutii. Martina non si scompose alla richiesta e non esitò un attimo.
Mauro prese poi i plug e li inserì, quindi ci prese al guinzaglio e andò in cucina e iniziò a mettere in ordine e a lavare i piatti con noi al seguito carponi.
Sistemato tutto ci riportò verso il divano e chiese a Martina di aprire la bocca. Martina non aveva ingoiato neanche una goccia.
"Ora puoi ingoiare" le disse accarezzandole la testa.
"Dormirete qui stanotte, a domattina" ci disse sganciandoci i guinzagli e sfilandoci i plug, ma senza slacciare i collari.
Lui salì sopra e noi restammo accucciate a terra, rannicchiate sotto ad una coperta che aveva portato giù Mauro.
Ci guardavamo negli occhi capendo l'un l'altra quel che avevamo in mente.
Ci baciammo... poi ci masturbammo l'un l'altra... poi Martina si girò e mi salì su a sessanta...
Non aggiungo altro... altrimenti sembra un blog porno, ma ce la siamo spassata un bel po'. Le sensazioni, le emozioni, l'esperienza che stavamo affrontando... quanto eravamo cariche!
La mattina dopo, fu Mauro a svegliarci. Si inginocchiò vicino a noi e mi baciò sulla fronte
"Facciamo colazione insieme?" ci chiese.
Andammo al tavolo, noi eravamo ancora completamente nude. Il camino era ancora acceso... è evidente che Mauro nella notte era venuto giù ad aggiungere legna, ma io non me ne ero accorta minimamente. Mauro ci riagganciò i guinzagli, ma arrivammo al tavolo camminando.
Mauro aveva preparato la colazione e apparecchiato la tavola.
"Ho sentito che questa notte vi siete divertite!" ci disse con tono severo
Non riuscii a non trattenere un sorriso e anche Martina non si trattenne, poi chinando il capo rispondemmo
"Si Signore..."
"Finite la colazione, poi riceverete la giusta punizione", continuò.
Facemmo colazione poi subito, liberò il tavolo e ci fece piegare con i gomiti appoggiati l'una di fronte all'altra, poi andò a prendere il paddle.
"Sapevate che non avreste dovuto"
SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSMAAAAAAAAAACK
mi arrivò un colpo forte, dolorosissimo come solo il paddle sa essere.
Ruotava intorno al tavolo e di nuovo
SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSMAAAAAAAAAACK
sul sedere di Martina, che urlò dal dolore, evidentemente inaspettato.
Continuò cosi, alternando una e poi l'altra, senza misurare i colpi, visto il ritmo con i quali venivano assestati, conscio che il paddle non da scampo, fa malissimo ed è insopportabile sin dal primo colpo. Ci diede 10 sculaccioni a testa, poi
"Siete libere di andare a prepararvi e parlare, ma da ora all'ora di pranzo, verrete ogni ora qui a farvi dare altri 10 colpi di paddle", disse Mauro, sganciandoci i guinzagli.
"Si Signore" replicammo insieme.
Sgattaiolammo su quasi di corsa e approfittammo per fare una doccia e prepararci.
Alle 10 in punto, scendemmo di nuovo per rimetterci in posizione al tavolo, questa volta vestite. Senza che lui dicesse nulla, alzammo entrambe le gonne e abbassammo gli slip alle caviglie e attendemmo.
Mauro fu di nuovo severo e ci sculacciò di nuovo con il dolorosissimo paddle.
Fu così alle 11 e di nuovo a mezzo giorno. Tra una sculacciata e l'altra, quando salivamo su osservavamo il colorito dei nostri sederi che erano diventati decisamente paonazzi.
Martina iniziava a non resistere più quando veniva sculacciata, tanto che mi stringeva forte le mani che si incrociavano sul tavolo ad ogni colpo.
Dopo la punizione delle 12 Mauro ci propose di andare a pranzo fuori. Uscimmo ancora con i collari al collo che, a prescindere da chi avrebbe potuto capire qualcosa o meno, portammo con grande orgoglio.
Pranzammo insieme e trascorremmo uno splendido pomeriggio in giro, andammo a prendere una cioccolata calda, poi rientrati a casa Mauro si avvicinò a noi e ci slacciò i collari.
Come se ci fossimo accordate non esitammo un secondo
"Quindi ora facciamo quel che ci pare!" intonammo insieme.
Ci spogliammo e trascinammo Mauro con noi... e scopammo. Scopammo come se avessimo atteso quel momento da tempo, scopammo con una carica emotiva e passione smisurata indescrivibili.
Avvinghiati di fronte al camino addosso a Mauro, parlammo di quanto trascorso
"Martina voglio farti i complimenti, ti sei comportata in modo eccellente questi due giorni" disse Mauro
"Mauro, da quando Rosy mi ha raccontato della situazione che aveva trascorso con te qualche giorno fa, non ho pensato ad altro. Quando ho capito che stava bene anche a lei di poter condividere con me una esperienza simile mi sono impegnata al massimo. Tu infondi molta fiducia, ma sapevo che stavo con la mia amica a fianco e se una cosa andava bene a lei, sarebbe andata bene anche a me" replicò lei
"Ed io? non sono stata brava, amore?" rintuzzai gelosa.
"Tu sei sempre perfetta, amore" mi disse dolcemente baciandomi "anche se vai in giro a raccontare della nostra intimità senza interpellarmi e meriti una punizione" punzecchiò
"Uffa, sei sempre severo con me... grazie a questo abbiamo trascorso un capodanno fantastico!" mugugnai
"Se non fossi severo con te, chi sa quante ne combineresti!" replicò ancora
Finimmo per scherzarci sopra, restando a chiacchierare fino a sera. A chiacchierare, a strofinarci, a masturbarci l'un l'altro... si siamo un po' porcellini, ma quanto è bello non vivere di inibizioni 😳😝