"Non è la prima volta che noto questo tuo atteggiamento e lo trovo davvero poco corretto"
Così mi riprese Mauro qualche giorno fa quando, dopo aver fatto inavvertitamente cadere la bottiglia dell'olio a terra, dissi a lui, che stava rimediando all'accaduto
"Vabbè, lascia perdere tra poco viene Luisa, lo sistema lei".
Lo so è una cosa davvero poco cortese, ma capite che io provo un certo rancore nei confronti di quella che un tempo era solo la mia domestica e che da un po' è diventata la mia tutrice.
Fu così che Mauro, in accordo con Luisa decise di punirmi.
"Chiederò a Luisa di farti andare a casa sua questo sabato per fare tu a lei da domestica per l'intero giorno". Fu inamovibile, voleva farmi provare un giorno come fosse vestire i panni di una colf".
Accondiscesi con molta riluttanza, ma accondiscesi. Nel mio profondo sapevo che ogni volta che avevo lasciato qualche "dispettuccio" in casa mi stavo comportando male.
Mi presentai sabato mattina a casa di Luisa in tuta e scarpe da corsa. Luisa mi accolse in casa e conobbi pure suo marito e le figlie, poi senza perdersi in chiacchiere mi portò in camera sua e chiuse la porta.
"Sono molto delusa da te e sono certa che tuo marito sarà d'accordo con me"
Si sedette sul letto e prendendo dal comodino una spessa spazzola di legno
"Tira giù il pantalone e vieni qui" indicandomi le sue gambe
"Luisa, so di essermi comportata male, ma ero venuta qui solo per fare i servizi in casa" dissi con voce tremolante
Non disse nulla, mi indicò di nuovo si andare sulle gambe
"SUBITO!"
Ero intimorita e in imbarazzo, ma Luisa sembrava davvero arrabbiata e sapevo che se ne avesse parlato con Mauro le avrebbe dato ragione.
Tirai giù la tuta e gli slip alle caviglie e mi stesi sulle sue gambe. Non tardò ad arrivare la raffica di sculacciate. Dolorosissime con quella spazzola tremenda.
SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK
"Quindi quando sai che devo venire io"
SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK
"mi fai i dispetti"
SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK
"come una ragazzina dispettosa"
SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK SMAAAACK
e giù incessantemente e continuando a sgridarmi.
"Luisa scusami, mi dispiace" le urlavo tra un AHIAAA e l'altro
Fu severissima e non si preoccupò proprio che era più che evidente che le mie urla potessero essere sentite nonostante la porta chiusa. Quando si fermò mi fece rialzare e tirandomi su il pantalone mi disse
"Puoi iniziare dai bagni, quando avrai finito ti dirò cos'altro c'è da fare. Nel ripostiglio qui a fianco trovi tutto il necessario".
Mi asciugai le lacrime e umiliatissima iniziai a mettermi al lavoro.
Lavorai tutto il giorno, in silenzio, senza dire una parola, mi fece lavare i bagni, i mobili in cucina, la cappa, le veneziane, i vetri di finestre e balconi. Sembrava una interminabile lista di servizi.
Mi fermai solo per pranzare insieme a loro. Le ragazze furono molto simpatiche e cordiali e anche il marito fu molto affabile. Io però non sapevo cosa e quanto sapessero del motivo per cui ero li in casa e mi sentivo profondamente in imbarazzo. Poi la mattina avevo ricevuto una severissima sculacciata in camera da letto ed ero certa non fosse passata inascoltata.
Finito di pranzare ripresi il lavoro e dopo aver stirato una quantità enorme di camice, pantaloni, mutande e calzini di tutta la famiglia mi chiese di lavare i pavimenti e infine di svuotare e pulire i vari cesti della spazzatura, chiudere i sacchetti che poi avrei dovuto buttare. Era tardo pomeriggio quando andai da Luisa, che stava in cucina con le figlie per dirle che avevo finito tutto e che sarei andata via.
"Va bene Rosaria, va pure, salutami Mauro" mi disse tanto cordialmente
Prendendo i sacchetti da buttar via, Sara, la più grande delle due ragazze si propose di aiutarmi, prendendone un paio
Quando poi arrivai alla macchina, dopo aver buttato i rifiuti, si avvicinò
"Ce lo ha detto che saresti venuta a casa a fare i servizi, oggi"
ero molto in imbarazzo
"Lei viene da noi da tanti anni, oggi le ho dato io un aiuto..."
poi un po' a giustificare la mia presenza
"Dovevo farmi perdonare da tua madre, qualche volta le ho fatto trovare casa un vero disastro!"
Ci scambiammo i numeri di cellulare e decidemmo di restare in contatto. Scoprii anche che anche lei era una nuotatrice (si, io nuotavo a livello agonistico fino a qualche anno fa)
"Perchè non torni a nuotare? Potremmo andare la sera insieme!" mi propose.
"La cosa mi piacerebbe tantissimo, mi manca nuotare!" risposi con entusiasmo poi ci salutammo ed entrai in auto. Non so se era una mia impressione, ma sembrava che volesse dirmi altro e ne ebbi conferma pochi secondi dopo quando mi disse
"Mamma sa essere molto severa a volte"
Avevo intuito bene, il mio sesto senso non sbaglia mai!
"Si è vero, ma solo quando si arrabbia", replicai molto disinvoltamente
Poi chiusi la portiera e andando via le dissi "ti chiamo per la piscina, cosi ci alleniamo insieme" lei mi sorrise e rientrò verso casa mentre andavo via.
Rientrai a casa, ero stanchissima e avevo bisogno di riposare. In più era sabato e non me lo ero proprio goduto. Quando mi vide mio marito mi disse "Spero che tu abbia capito come ci si sente a fare il lavoro di Luisa e che tu abbia imparato la lezione".
"Amore, mi ha sculacciata!" risposi, facendogli vedere il mio sedere.
"Me lo aspettavo. Non lo avevo concordato, ma immaginavo che lo avrebbe fatto. Spero tu abbia imparato dai tuoi errori"
"Amore è stato molto umiliante e stancante. Mi sono scusata con lei, so che ho sbagliato varie volte nei suoi confronti".
"Al telefono mi ha detto che era molto risentita, perchè con noi si è messa a COMPLETA disposizione e senza batter ciglio e metterci in imbarazzo ha acconsentito a prendersi cura anche della tua disciplina come se fossi sua figlia" continuava
"Per tutto questo mese voglio che tu vada da lei ogni sabato!" disse molto severamente
"amoreee ma di sabatoooo" piagnucolai, però sentivo davvero di esser stata un po' stronza.
"Sei sempre severo con me, io provo con tutte le forze a non deluderti, ma non ti accontenti mai!" replicai stizzita
"Va bene, andrò da Luisa il sabato, come desideri" continuai ancora
"Ora vuoi anche sculacciarmi tu, magari cosi imparo meglio?" battendo i piedi e insistendo
"Anzi guarda..." mi sfilai la tuta completamente in un lampo e ancora lamentandomi andai a prendere il battipanni nell'armadio
"Tieni, dai, sculacciami a dovere finchè non divento brava" gli dissi porgendoglielo
"Rosaria stai oltrepassando il limite!" rispose arrabbiato
"non volevo sculacciarti, ma non mi lasci altra possibilità" disse sedendosi sul letto e tirandomi a se
Mise da parte il battipanni e iniziò a sculacciarmi, così forte, ma così forte che non riuscivo a stare ferma e a non urlare ma più mi sculacciava e più mi dimenavo ed urlavo.
SMAAAAAACK SMAAAAAAAAACK SMAAAAAACK SMAAAAAACK
incessanti e fortissimi con una mano aperta a colpire tutto il sedere, non cessava di sculacciarmi e il dolore, già insopportabile, peggiorava ad ogni colpo.
Mi blocco incastrandomi tra le sue gambe per tenermi ferma e sempre continuando a sculacciarmi. Ormai ero completamente in balia dei suoi colpi, svuotata completamente.
Iniziai ad urlare "SCUSAAAAAAA AMORE SCUSAAAAAAAA"
e quando si fermò gli saltai al collo e lo abbracciai
"Scusa amore, lo so che ho sbagliato con Luisa, non volevo deluderti ancora..."
piangevo... piangevo a dirotto. Mi strinse forte.
"Ci vado da Luisa, hai ragione, non volevo deluderti" continuavo a dirgli
"Lo so amore, lo so" rispose lui dolcemente e consolandomi
Mi ero ripresa. La rabbia era svanita e mi ero completamente calmata.
"posso andare a farmi la doccia? Ho sudato tutto il giorno!" gli chiesi ancora singhiozzando e abbracciandolo
Non le presi con il battipanni, ma ne presi davvero tante. Avevo ancora i colpi della spazzola di Luisa della mattina
ed era solo il primo sabato del mese...
Il sabato successivo, lo racconterò in un nuovo racconto.