Sabato pomeriggio Mauro "Va a metterti in tiro, stasera andiamo in un posto speciale. Di a Sara che rientreremo domani".
Senza batter ciglio e super entusiasta, corsi a preparami, dopo più di un'ora uscendo dal bagno già pronta, andai in camera da Sara
"Sara, io e Mauro non torniamo stasera, tu sentiti libera" le dissi
"Oh oh, immagino ti aspetti una bella serata" rispose lei
"Hey, approfittane, ti chiamo quando siamo sulla strada di ritorno" continuai, strizzandole l'occhio
"ehm..."
"Si, chiama il tuo ragazzo fai quello che vuoi, t'ho detto che ti avviso, divertiti!" le sussurrai
Lei arrossì "grazie Rosy, posso davvero, non vi scoccia?"
"te lo sto dicendo io, fallo venire qui, spassatevela un po'" continuavo ad incitarla
Lei era visibilmente felice e non riuscì a trattenersi dal saltarmi al collo e abbracciarmi
"Sei l'amica migliore che si possa desiderare, ti adoro... grazie" mi disse abbracciandomi
Corsi giù in garage, avendo sentito Mauro già avviarsi a prendere l'auto e mi accomodai sui sedili posteriori come indicato da mio marito.
Andammo a prendere Martina, a mia insaputa, che entrò in auto al mio fianco. Mauro ci porse due buste regalo e disse
"indossate quel che trovate nelle buste!"
All'interno trovammo, i collari, dei plug, ovetti vaginali (quelli che vibrano a comando) e un paio di orecchini splendidi (e sicuramente costosissimi, visti i diamanti)
e due cavigliere in oro bianco e brillantini con le nostre iniziali.
Non riuscimmo a manifestare la perplessità per i primi tre oggetti, imbarazzate ed entusiaste dei gioielli.
"Vuoi che indossiamo tutto ora?" chiesi
"Si, certo e riponete i vostri slip nelle buste e porgetemele" rispose lui "e togliete anche i reggiseni" aggiunse.
Indossavamo degli abiti da sera aderenti e sottili, quello di Martina era anche super corto, il mio un pelino più a metà gamba.
"Hai visto come siamo vestite? Si vedrà tutto!" dissi io, mentre Martina aveva già slacciato il reggiseno.
"Fate come vi ho detto!" rispose fermamente.
Ci aiutammo ad inserire i plug, per quanto spaziosa eravamo sempre all'intero di un'auto. Martina prese il mio plug e lo mise in bocca per bagnarlo, ma lo fece con una tale sensualità che inserii l'ovetto in silicone in un attimo. Poi mi aiutò ad inserirlo ed io feci lo stesso con lei. Cambiammo orecchini, per indossare quelli che ci erano stati regalati e le cavigliere. Io la misi a sinistra e così anche Martina
"Posso?" mi disse guardandomi negli occhi mentre la allacciava.
La baciai "tu servi mio marito, ma la tua patatina è solo mia. Certo che devi metterla a sinistra".
La serata si prospettava super hot. Arrivammo in un hotel, dove io e Mauro siamo stati varie volte. Cinque stelle, lusso con ristorante stellato. Facemmo il checkin alla reception e salimmo in camera. Una suite splendida.
"Andate a rinfrescarvi, cosi andiamo a cena" ci disse Mauro. Noi andammo in bagno e chiusa la porta ci guardammo l'un l'altra sorridendo. Ci sfilammo plug e ovetti per fare pipi, poi ci lavammo e li indossammo di nuovo.
Pronte uscimmo dallo splendido ed immenso bagno e ci dirigemmo verso il risotrante. La cena fu splendida accompagnata da vino e champagne. Io e Marti ci sentivamo un po' osservate, perchè effettivamente eravamo veramente un po' ai limiti in più indossavamo i collari. Siamo certe che alcuni maschietti in sala abbiano volto più di uno sguardo nella nostra direzione.
Terminata la cena siam saliti tutti in camera, eravamo allegre e rilassate, camminando però sempre a gambe serrate perchè portavamo dentro sempre plug ed ovetto.
"Andate in bagno, spogliatevi e tornate qui. Lasciate pure in bagno il plug e l'ovetto" ci disse Mauro entrati in camera.
Noi eseguimmo, andando in bagno anche per darci una rinfrescata. Fu un gran sollievo rimuovere il plug che, per quanto di dimensioni ridotte e in silicone morbido, dopo tre ore di degustazione era diventato davvero fastidioso. Per tutta la cena sia io che Marti ci assestavamo per cambiare un po' posizione. Questo sollievo però durò poco, a quanto pare...
Tornate nel salottino Mauro ci attendeva su una poltroncina e avvicinateci a lui ci ha fatto mettere carponi, poi si alzò in piedi e venne prima da me prendendo, dalla valigia che aveva portato, un altro guinzaglio con un'altra corda a cui era legato un gancio di metallo con la punta simile al plug anale (ma stavolta di dimensioni maggiori).
Mi inserì il gancio poi unì il guinzaglio a questa fune in modo da tenerlo in tensione. Prese poi delle ballgag e la serrò stretta. Fece lo stesso con Martina, poi ci fece fare un breve giro, carponi, per la stanza per poi sedersi in poltrona con noi ai suoi piedi, ma senza dire una parola. (Nota. la foto che ho messo su twitter rappresenta molto il tipo di guinzaglio e gancio che abbiamo indossato... su internet si trova di tutto!).
Restava li ad osservarci, mentre noi restavamo impassibili, quando bussarono alla porta
"Servizio in camera"
Mauro si alzò e prendendoci al guinzaglio disse "Si, arrivo subito"
io sussultai mugugnando opponendo una flebile riluttanza a voler esser presa al guinzaglio in quella circostanza, ma lui non fece passare un istante serrando il guinzaglio, che mi tirava collo e ano, si sfilò la cintura e mi assestò 4 severissime e dolorosissime frustate, poi strattonò quel poco che bastò per far si che cedessimo entrambe senza fare storie. Voleva sfoggiare le sue schiave in bella mostra senza alcun pudore.
Arrivati alla porta un ragazzo tra i 25 e i 30 anni fu accolto ad entrare con il carrellino. Era molto carino, bel fisico, alto e dal portamento elegante. Finchè era sull'uscio non so se aveva già fatto caso a noi a terra, carponi e al guinzaglio, ma appena entrato era ovvio che rimase palesemente imbarazzato e al contempo intrigato, perchè più di uno sguardo gli sfuggi verso di noi, che a testa alta (un po' per volontà, ma soprattutto per costrizione, visto il collare tirato in su) ricambiammo incrociandolo. Ricevuta una lauta mancia si congedò.
Io ero imbarazzatissima, ma provai ad autoconvincermi che i dipendenti di un albergo sono soliti osservare situazioni di ogni genere e che la nostra per loro sarebbe stata un'avventura come un'altra da raccontare in pausa caffè tra colleghi.
Tornammo in salottino, Mauro ci sganciò le gagball e ci versò dello Champagne che bevemmo con lui, ma sempre ai suoi piedi.
La gagball è davvero fastidiosa, ma questo gancio anale connesso al collo in continua tensione era davvero straziante. Camminare carponi era ancora più scomodo del solito.
Bevuti un paio di calici, Mauro prese un lenzuolo, lo stese a terra e ci fece salire sopra e sfilati i ganci ce li mise in bocca e ci fece stendere pancia all'aria e gambe ritratte, un po' tipo lettino del ginecologo.
Prese quindi delle candele e iniziò a farci cadere la cera bollente addosso. Prima sui capezzoli, poi sull'interno coscia, sempre più vicino al nostro sesso. Poi ci fece girare e iniziò a far colare la cera sulla schiena, scendendo giù fino a far cadere le goccie bollenti sui nostri orifizi. Ad ogni goccia sussultavamo, ma in certi punti fu davvero difficile non urlare.
Ci lasciò rimuovere la cera tra di noi, mentre lui andò in bagno a preparare la vasca idromassaggio. Cosi, quando fummo pronte ci lasciò immergere in un mare di schiuma, ma lui non entrò. Si prese cura di noi, ci coccolò tutto il tempo. Non immaginate quanto fosse forte la voglia di spogliarlo e prenderglielo in bocca, quanto stessi desiderando di essere scopata.
"Facciamo un gioco" disse Mauro dopo averci fatto rilassare per un po' "scoperò chi di voi due si farà dare più colpi di questa spazzola sul sedere bagnato" ci disse indicando una lunga e robusta spazzola da bagno che aveva portato per l'occasione.
"La base d'asta è di 5 colpi" continuò, chi si aggiudica la vittoria scopa, l'altra resterà faccia al muro a sentirci scopare e non potrà neanche guardare.
Io non volevo minimamente che lui scopasse con la mia amica, proprio non lo avrei permesso
"50! dammene cinquanta e poi scopami"
Martina non emise un fiato, Mauro le rivolse lo sguardo, ma aveva già capito che non avrebbe mai e poi mai detto una parola se non
"In che angolo vuoi che mi metta?"
"Le sculacciate puoi vederle, dopo ti metterai nell'angolo di fronte al letto. Complimenti amore, hai vinto il tuo premio"
Mi misi in piedi nella vasca poggiai le mani al muro e dissi sensualmente "cosa stai aspettando? voglio scopare adesso!"
Mauro iniziò a darmi qualche colpetto, ma senza assestarli severamente. Poi ad un certo punto mi prese di peso dalla vasca, ancora tutta bagnata e mi portò in camera, si spogliò rapidamente e mi travolse. Non passò molto che arrivò anche Martina, completamente bagnata anche lei, che salita sul letto si mise a cavalcioni sul mio viso, faccia a faccia con Mauro che mi stava scopando
"Sono una monella. Ora la mia amica me la lecca fino a farmi urlare, poi tu puoi sculacciarmi anche tutta la notte"
Ci siamo divertiti tutti e tre per un po' fin quando stremati (si erano fatte le 3 di notte) siamo crollati.
La mattina Mauro ci ha fatto portare la colazione in camera mentre noi dormivamo ancora. Aveva già riposto tutto (guinzagli, ganci, candele e tutto il resto).
Facemmo colazione nel salottino della suite, aveva fatto portare di tutto, andammo a fare la doccia (il collare non lo abbiamo mai tolto) poi tornate in camera, volontariamente ancora nude
"Amore, come pensi che dobbiamo comportarci con quella monella che ieri ha volontariamenete disobbedito?" rivolgendosi a me
"Se per te va bene, la sculaccio io per bene, ma poi non posso garantirti che non ci venga di nuovo voglia di..."
"Forza monellina, vieni qui che ora le prendi" dissi a Martina sedendomi sul letto
"Come desideri tesoro, ma sei sicura che con te imparerò la lezione?" disse facendo il verso
"Hai ragione. Mauro mi passeresti la spazzola di ieri sera?"
Le ho dato 10 colpi proprio forti, davvero impegnandomi, la sentivo sopra di me contrarsi ad ogni colpo sempre di più.
"Sono più bagnata di prima, continui ancora un po'?" civettò lei
Come potete immaginare la carica sessuale era così forte che non ci volle un solo attimo perchè finissimo di nuovo avvingiati tutti e tre.
Quando ci rivestimmo Mauro venne da noi a portarci due plug con la coda.
"Voglio che li indossiate fino a casa"
"Amore mi aiuti tu?" mi disse Martina alzandosi il vestito e mettendosi in ginocchio sul letto. Era di dimensioni importanti questo plug e non mi limitai a leccare solo il plug per inserirlo.
Martina fece lo stesso con me, poi però ricomponendoci e tirando giù i vestiti ci rendemmo conto che la mia coda usciva per qualche millimetro dal vestito, ma che a Martina ne usciva decisamente qualcosa di più.
"Se il mio signore vuole, non esiterò ad indossarlo fino a casa, poi la coda mi dona" disse maliziosamente.
Io non so come faceva lei, ma io mi sentivo in imbarazzo in modo spaventoso anche se a stento si vedeva. Poi era davvero scomodo tenerlo dentro e camminare mi costringeva ad una camminata da passerella.
Passando per la hall, incrociammo lo sguardo con il cameriere che la sera prima ci aveva portato lo champagne. Aveva subito fatto caso a noi, vedendoci arrivare, lo avevamo capito subito e quella provocatrice di Martina non smise un secondo di guardarlo per poi strizzargli l'occhio e mandargli un bacio quando gli fummo proprio davanti, poi superatolo mi mise la mano sul sedere. Penso di esser diventata rossa fuoco, ma appena entrate in auto ci mettemmo a ridere tantissimo.
Mi affrettai a prendere il telefono e scrissi a Sara, che però per un po' non diede risposta e quindi dopo aver portato Martina a casa, per prendere tempo, chiesi a Mauro di andare a prendere un altro caffè che ne avevo proprio bisogno e così ci fermammo in uno chalet e pur sentendomi molto a disagio per la coda mi intrattenni con lui fin quando non mi arrivò il messaggio di Sara con scritto "grazie, vi aspetto". Arrivati in garage, tolsi la coda per poi entrare in casa.
Andai da Sara per dirle che eravamo in casa e lei abbracciandomi mi disse "non sai quanto ne avevo bisogno, grazie", io reduce da un weekend intenso le risposi "la settimana prossima lasciamo di nuovo la casa tutta per te, da domani mattina riprendiamo a studiare!".
In realtà non avevamo deciso di star fuori il weekend, ma io so sempre come convincere mio marito.
P.s. non chiedetemi cos'ha fatto Sara... non le ho chiesto nulla e non mi ha raccontato nulla, sono certa che si sia divertita.