La mia prima punizione

Principi di disciplina domestica

Pubblicato da Rosy - 2020-11-16 22:32:47

Passò circa un mese dal mio incidente e iniziava a pesarmi non aver riavuto ancora la macchina; mi mancava la mia autonomia.
In officina tardarono a ricevere un ricambio particolarmente costoso, ma mi sentivo oppressa dal non potermi muovere indipendentemente che iniziai a pressare perchè l'officina a cui si era rivolto Mauro mi restituisse l'auto, anche incompleta, per portarla altrove.

Mauro più volte provò a farmi capire, non solo che l'officina presso la quale era in riparazione l'auto, era di una persona molto fidata, ma che non è certo facile pensare di poter muovere un auto non marciante.
"Amore, non possiamo mica dire di rimontare tutto alla buona e spostarla né tanto meno farla spostare con un carro attrezzi, la macchina al momento è ancora smontata!", mi diceva.

"Poi t'ho detto che non mi va di fare una così brutta figura con Giovanni. E' un professionista, lascialo lavorare! Vedrai che in pochi giorni si risolverà, non è suo interesse teneresi l'auto li", continuava.

Sul momento, mi tranquillizzavo, ma dopo qualche giorno tornai alla carica, convinta di essere non io quella in torto e così per un po' di giorni di continuo.

Un giorno decisi di chiamare in officina per 'dirgliene quattro' facendo restare a bocca aperta il responsabile, ma quando Mauro venne a saperlo litigammo!

Da quel giorno per i successivi 4, interminabili giorni, lui continuò a venire a prendermi ogni mattina, per potarmi a lavoro, puntuale e a riaccompagnarmi a casa, ogni giorno, ma non mi rivolgeva la parola. Mi teneva la mano mentre guidava, ma era freddo e scostante. Io restavo in silenzio, tenevamo entrambi il punto, finchè una mattina, quasi arrivati a lavoro, lui fermò l'auto in un'area di rifornimento, si giro serio verso di me e disse:

"Amore, stiamo insieme da tanto tempo e a breve ci sposeremo, non mi piace litigare e non mi piace questa situazione"

Io annuii: "Mauro, non piace neanche a me, facciamo pace?"

"Certo amore, ma credo che per il tuo capriccio, che ci ha portato a litigare e a non parlarci per 4 giorni, tu debba essere punita! Stasera ti vengo a prendere andremo a casa mia e riceverai una sculacciata, di quelle che non ti piacciono e non voglio sentir ragioni!!!"

"Va bene", gli sussurai quasi sorridendo, ma pensando più ad un gioco che ad una punizione.

"Amore, guarda che non sto giocando, stasera le prendi sul serio." ribattè con fermezza.

"Va bene amore, a stasera"

Ci abbracciammo, poi mi porto al lavoro e andò via.

Trascorsi la giornata a lavoro, più rilassata, perchè sapevo che Mauro era pazzo di me e che avevamo fatto pace... non pensai neanche un minuto a quel che mi aveva detto in auto.

Giunse la sera e Mauro venne a prendermi, ma non prese la strada per portarmi a casa...

"Amore, dove andiamo?", chiesi distrattamente.

"A casa mia, hai già dimenticato cosa ci siam detti questa mattina?", rispose senza aggiungere altro.

"Oh, a dire il vero si!". Avevo ricordato cosa mi aveva detto ed ero presa da un misto di curiosità e incertezza... non mi era ancora chiaro cosa volesse fare.

Giunti a casa, Mauro non perse tempo, si sedette sul divano in salone mi chiamò a se per sbottonarmi subito i pantoloni e tirarmeli giù, poi mi disse

"addesso stenditi sulle mie gambe"

Ero imbarazzatissima, ma avevo capito ormai che le intenzioni non erano per niente ludiche!

"Non farmi troppo male, amore", gli sussurrai stendendomi sulle sue ginocchia

Lui rispose dolcemente, ma con fermezza: "Amore, è una punizione!"

L'imbarazzo era sempre più alle stelle e il timore iniziava a pervadermi completamente. Era già capitato che Mauro mi Sculacciasse, ma non avvenne con tanta premeditazione e imperturbabilità; sembrava calmissimo e tutto stava avvenendo con grande flemma.

Venne giù il primo colpo! Forte, deciso, poi mentre mi massaggiava il sedere iniziò a dirmi

"Non voglio che succeda più", CIAFF, e giù un altro colpo secco, "che ti comporti a questo modo", CIAFFFF, "e che tra noi non ci si parli per giorni", CIAFFFF, "d'ora in poi" CIAFFF, "ogni volta che ti comporterai male", CIAFFF, "ti metterò sulle mie ginocchia", CIAFFF, "e ti sculaccierò!!!" CIAFFF, "se ti comporti da irresponsabile", CIAFFFF, "o sarai capricciosa", CIAFFF, "verrai punita", CIAFF.

Si fermò e riprese a massaggiarmi

"Amore, basta così?" sussurrai flebilmente

CIAFFFF, "voglio che tu capisca di esserti comportata male", CIAFFFFF, "e che non voglio che capiti più", CIAFFF.

"Va bene, amore?" mi sussurrò all'orecchio dolcemente

"Va bene, amore!" risposi ormai completamente inerme.

Mi tirò a se e mi abbracciò forte! Iniziammo a baciarci intensamente, con grande passione. Facemmo l'amore e ci coccolammo.

Dopo iniziammo a parlare

"Allora amore, hai sentito cosa ti ho detto prima? D'ora in avanti farai in modo che non sia costretto a sculacciarti di nuovo?"

"Si amore, non mi piacciono però!!!" gli risposi sentendo forte in me la sensazione di umiliazione che avevo avuto prima

"Lo so amore, ma se ti piacessero non sarebbe una punizione! Fa in modo che non accada più", mi rispose

"Va bene amore, mi dispiace di essermi comportata male!"

Mi accompagnò a casa e tutto tra di noi tornò come prima.

Avevo un sacco di cose in testa, un vortice di sensazioni. Ero felice, turbata, ma soprattutto mi sentivo scarica da ogni tensione e rilassata (oltre a sentire un bruciorino insolito al fondoschiena!).