Alle 7 esatte di sabato mattina, in perfetto orario, ho bussato all'uscio della Contessa, indossavo un abito elegante color panna, con uno chignon basso ordinatissimo, decollete nere lucide e la sola pochette. Ero in fervida attesa di poter trascorrere un'altra giornata tra allenamenti, letture e lezioni con la Contessa e fremevo al pensiero dell'ispezione, chiedendomi costantemente se fossi stata tanto brava da soddisfare gli standard altissimi dettati.
La Signora mi accolse in stanza, come al solito cordialmente, chiedendomi "facciamo colazione insieme questa mattina?", lasciandomi di fatto perplessa dalla richiesta inaspettata. "Con grande piacere", risposi, mentre lei stava già chiamando il maggiordomo affinché facesse servire la colazione nel salottino.
In cuor mio sorridevo e probabilmente non riuscii a trattenere tutti i muscoli facciali perchè non si notasse, ma stavo sorridendo pensando che la Signora non aveva neanche chiesto di svestirmi.
A colazione chiacchierammo ed ebbi conferma che la Signora era davvero soddisfatta di come mi ero presentata, non mi chiese nulla di personale, né io ebbi nulla da dover confessare per cui avrei dovuto ricevere una punizione. La giornata è trascorsa in modo molto simile a come ho raccontato precedentemente, con un intenso allenamento, lezione di portamento, dizione, conversazione e letteratura francese con la Signora stessa. Mi ha anche assegnato delle novelle, in francese, da leggere in settimana, dicendomi che avrebbe poi voluto da me un commento, sempre in francese, della lettura. Trovai molto pesante questo genere di compito alla prima lezione, perchè il mio francese è molto scolastico e avrei patito non poco la lettura di quel genere di testi.
Anche questa volta, rientrata a casa mi sentivo davvero stanca, ma non ho voluto far mancare alcuna attenzione a Mauro. Siamo usciti per cena e gli ho raccontato della giornata, giocando tutta la sera con lui, perchè mi rendevo conto dal suo sguardo che mi desiderava ardentemente. "Andiamo alla baita con martina domani, ci dedicheremo solo a te?" gli chiesi continuando a giocare con lui e a stuzzicarlo, cosi lui prese il telefono e scrisse un messaggio a martina "domani mattina passiamo a prenderti alle 8, andremo alla baita e sarai al mio servizio", messaggio al quale lei rispose dopo pochissimo tempo con "come desidera il mio Signore". Mi fece leggere i messaggi e sorridemmo con complicità. Percepivo in lui tutto il suo desiderio quando mi guardava. Rientrati a casa ci siamo lasciati travolgere dalla passione, ero persa tra le sue braccia e più mi scopava, più lo desideravo e più continuava più avevo voglia di trasgressione... mi girai, leccai l'indice destro e lo posai sul mio ingresso posteriore e strofinandomi il buchino "vienimi dentro" gli chiesi.
Lui era eccitatissimo, desideravo ardentemente e famelicamente prenderglielo in bocca, ma volevo che mi penetrasse da dietro, che mi sottomettesse completamente alla sua eccitazione... iniziò a sodomizzarmi, urlai, urlai dal piacere e ho avuto il mio primo orgasmo durante il sesso anale della mia vita quando sentii il suo pene contrarsi e inondarmi del suo caldo seme.
Eravamo stravolti, ma estremamente soddisfatti. Restammo un'ora a farci ancora coccole, poi andammo a far la doccia insieme per continuare a coccolarci. Tornati in camera, gli raccontai del mio orgasmo, poi gli dissi "ho goduto come non mai questa sera, ora castigami e andiamo a dormire" quindi mi girai e piegandomi in avanti "avrei scopato con te tutta la notte", fremendo ancora. Mauro intanto prese il nerbo e passandomi avanti vidi il suo membro che era di nuovo pronto per riprendere le attività belliche. "Se ti avvicini te lo prendo in bocca fino a farti godere dentro di me" gli dissi ancora fremendo di passione. Lui però si rivestì, mise boxer e pantalone e con voce seria e severa mi disse "Non è così che si affronta una punizione e lo sai bene" e mi sferzò una frustata fortissima sul sedere e in rapida successione ancora un'altra, facendomi cambiare completamente mood nel giro di un secondo, passando dal più totale stato di eccitazione alla disperazione, facendomi sobbalzare ad ogni frustata. "Ora prenderai la punizione sul serio", mi disse, poi caricò il braccio e giù con una frustata severissima seguita da una seconda ed una terza, appena riuscivo a tornare in posizione, urlando di dolore. "Va bene così" mi disse. Mi girai e lo abbracciai forte e scoppiai a piangere stringendolo forte a me. Ci mettemmo a dormire, rimasi nuda di fianco a lui, abbracciata tutta la notte.
La mattina mi svegliai euforica, non vedevo l'ora di vedere martina e di trascorrere una giornata tutti e tre insieme. Come sempre, da qualche settimana, mi preparai molto presto, ma restai nuda, indossando solo delle altissime decollete nere e il collare, poi preparai la colazione in attesa che uscisse dalla doccia e lo servii, finchè non gli porsi il guinzaglio per andare insieme in auto a prendere martina. Seduta sui sedili posteriori, percepii la presenza dei 5 splendidi segni che mi aveva lasciato la sera prima e che avevo avuto modo di ammirare allo specchio la mattina presto; sorrisi. martina arrivò verso l'auto, Mauro le apri la porta e lei gli consegnò la borsa e le scarpe, restando scalza, poi entrò in auto con un solo vestito largo indosso che sfilò appena entrata per rilevare la sua completa nudità anch'essa coperta della sola fascia del collare. La mattina era iniziata con tutti i nostri rituali e il viaggio verso la baita
fu pregno di silenziose vibrazioni.
Giunti a destinazione restammo io e marti un po' in camera da sole, con il consenso di Mauro che restò ad armeggiare nel fienile. Parlammo della mia nuova esperienza e fu marti stessa a dire che mi vedeva molto cambiata "ti vedo cambiata, sei radiosa e maledettamente seducente" mi disse, poi le raccontai qualche dettaglio e lei ha percepito il mio entusiasmo nel raccontarli suggerendomi di continuare questa nuova esperienza. Le raccontai anche di aver omesso ogni riferimento al nostro rapporto, perchè è una cosa a cui non potrei mai rinunciare avendo paura che possa vietarmi categoricamente il nostro genere di relazione, magari scegliendo di non avermi più come allieva "non ho paura di eventuali punizioni, lo sai bene, ma se la cosa non le andasse bene e non volesse più la mia compagnia, resterei molto delusa", dissi a martina che di rimando mi rispose "Signora con il suo consenso, amerei tanto leccarle la sua splendida e depilatissima patatina, in questo momento", costringendomi a sorriderle rispondendo "glielo concederò volentieri, ma non adesso, se Mauro ci scopre finiremmo nei guai tutte e due" e fu a questa frase che martina, stendendomi sul letto mi disse "facciamo in modo che accada, allora" iniziando a farmi gemere.
La mattina era iniziata nel migliore dei modi, ero felice, spensierata, consapevole di essere amata da mio Marito e di avere delle amiche su cui poter contare sempre.
Tornammo al piano di sotto e trovammo Mauro in nostra attesa che ci accolse "mi chiedevo quando avreste finito di divertirvi, voi due", evidentemente accortosi dei miei gemiti, noi sorridemmo, non riuscimmo proprio ad essere dispiaciute. martina finì per esser messa alla gogna, all'esterno, in giardino e a me fu chiesto di disciplinarla "quanti colpi vuole che le dia, Signore?" risposi prendendo il cane dalle su mani, "ti dirò io di smettere, fa in modo che capisca di avermi mancato di rispetto".
Iniziai a sculacciare martina con il cane, provando a non esser troppo severa, ma al contempo attenta a non mostrare debolezza a mio marito. martina era evidente che non vedeva l'ora, io dietro di lei, con le gambe divaricate legate alla gogna, osservando il suo splendido sedere man mano rigarsi con i colpi che le impartivo, sbirciando tra le sue intimità ero completamente in trance dall'eccitazione, mi sarei inginocchiata dietro di lei per ricambiarle il favore ricevuto in camera, ma continuai a frustarla mostrandomi impassibile.
Quando Mauro mi disse di smettere, martina aveva il sedere completamente segnato dalle frustate ed io avevo il cuore che batteva a mille "Continuo io con martina, tu va a preparare il pranzo, poi attendici all'ingresso sugli attenti". Mauro aveva percepito che mi stavo divertendo a giocare con martina e sapeva che mi avrebbe fatto ribollire tenermi all'oscuro di quel che poi avrebbero fatto loro due da soli, ma feci come richiesto, entrai in casa e iniziai a cucinare, poi misi la tavola, apparecchiando per Mauro, per me e mettendo ai miei piedi il piatto di martina. Iniziavo a divertirmi... restai poi sull'uscio in piedi sui miei altissimi tacchi in attesa del loro rientro.
Mauro aprì la porta e portando con se martina al guinzaglio mi osservò, poi osservò la tavola e mi consegnò il guinzaglio di martina, così che io potessi portarla al suo posto di fianco a me. Durante il pranzo non dicemmo una parola, io osservai che martina aveva segni sulla schiena e sulle cosce che non le avevo fatto io, poi iniziammo a scambiarci sguardi io e lei, io e lui... andò avanti a lungo, pranzando lentamente, mi alzai per cambiare i piatti e servire i successivi, passando di fianco a Mauro impettita e facendo risuonare i miei tacchi sul pavimento di legno, mi accovacciai, per cambiare il piatto anche a martina, le accarezzai il viso dolcemente, poi tornai al mio posto e ripresi il pranzo...
Non giungemmo mai al caffè... ci facemmo travolgere dalla passione, ci spostammo avanti al camino e di divertimmo tutti e tre come non accadeva da tempo. Trascorremmo un pomeriggio magnifico, restammo a parlare sul divano tutte e due addosso a Mauro, fino a sera quando decidemmo di dover tornare a casa. Sarei rimasta li ancora per giorni.
Accompagnammo martina a casa e poi la sera facemmo di nuovo l'amore, prima di addormentarci.
Stamattina abbiamo ripreso la nostra vita quotidiana e siam tornati immersi nel lavoro, io mi son svegliata prestissimo, mi son preparata, sono andata a nuotare fino alle 9 e poi son rientrata a casa per iniziare a lavorare.
Non ricevo più la punizione del lunedi mattina, ora sono concentrata tutto il tempo e abbiamo concordato che non ne ho più bisogno. Non ci crederete, ma non vedo l'ora che arrivi sabato.