San Valentino, come ogni anno provo ad organizzare una seratina piccante e divertente con Mauro. Venerdi sera, mi son fatta trovare già pronta in abito da sera, décolleté hot chick 100 nere, autoreggenti, ovetto, plug, collare e null'altro, senza dargli il tempo di entrare in casa, porgendogli i remote controller del plug a led, già acceso per farglielo notare attraverso il tubino nero aderente, e quello dell'ovetto
"Portami a cena, ho prenotato io stasera"
Lo portai verso un ristorante che abbiamo sempre apprezzato, che in passato aveva anche avuto 1*, ma che proprio nel 2024 ha cambiato nuovamente chef e buona parte del personale. Ho scelto appositamente la location, il locale è elegante, la sala è davvero ben organizzata con i tavoli molto distanti uno dall'altro per garantire e apprezzare ancora di più privacy e intimità, ma non solo per questo...
Durante la cena ci siamo stuzzicati a vicenda continuamente, Mauro mi ha addirittura acceso il plug (la luce, non vibra, ha solo una luce led discretamente luminosa) in un paio di occasioni in cui qualcuno avrebbe potuto notare il bagliore provenire da sotto il vestito, tra l'altro mettendo ancor più in mostra che indossavo "solo il vestito".
Terminata la cena siamo entrati in auto e gli ho detto "andiamo alla baita, da qui è più vicino che a casa" (ecco il principale motivo per cui ho scelto il ristorante qui su. Sapevo che avremmo fatto tardi a cena e poi arrivare alla baita sarebbe stato un viaggetto, da qui invece è a 15 forse 20 minuti).
Accondiscese ammiccando. Non avevamo bevuto molto, io forse un po' più di lui, molto lontani dal rischiare un ritiro di patente, ma ci sentivamo comunque inebriati e allegri e durante il tragitto iniziai già a distrarlo scendendo giu tra le sue gambe.
Arrivati alla baita presi dalla borsa il guinzaglio, lo agganciai al collare, poi feci scivolare il tubino a terra restando completamente nuda avanti a lui. Sfilai l'ovetto dalla patatina e il plug quindi gli porsi il mio telefono
"portami nel fienile, ho una sorpresa per te" gli dissi, mettendomi carponi avanti a lui.
"A dire il vero, ho sorprese per tutto il weekend, ma le scoprirai man mano..." sussurrai con tono provocante.
Non esitò, mi portò nuda, nonostante il freddo intenso verso il fienile che però avevo avuto premura di riscaldare avviando il riscaldamento da remoto. Su un banco di fronte alla gogna feci trovare una serie di strumenti, tra cui un nuovissimo e temutissimo sjambok, ordintato on line grazie ad un'amica su twitter (x), che mi ha passato il contatto. Non sono articoli che si comprano su Amazon, per intenderci. Prima che lui potesse notare gli strumenti preparati e pronti all'uso, gli dissi
"Se apri questo link, troverai un generatore di punizioni casuale, mi aspetto che tu mi punisca con 10 scelte completamente casuali con lo strumento e la posizione casuale che verrà fuori sulla parte del corpo che verrà sorteggiata. Siamo soli io e te e abbiamo tutta la notte".
"Credo sia il caso di concordare la tua safeword, ho visto su quel banco strumenti nuovi"
"Conosci la mia safeword, ma se dovessi usarla ti prego di lasciarmi qui legata in un angolo per tutto il weekend, non meriterei altro", poi aggiunsi
"ho ancora due cose da chiederti prima di iniziare il sorteggio... vorrei che ti spogliassi anche tu completamente, voglio bramare il tuo pene in erezione per tutto il tempo, per il resto fa di me quel che vuoi".
Mi accontentò "e la seconda?"
"Riprendi tutta la sessione con il telefono, voglio rivederla con te domani"
Mauro posizionò il suo smartphone, poi prendendo il mio, aprì il link (qui metto un link interno al blog per mostrare il generatore di punizioni, ma ovviamente a lui non ho dato il link del blog: https://disciplinadomestica.it/paintest).
Aggiunsi poi una sola nota tecnica che Mauro però avrebbe intuito da solo
"amore, è un algoritmo elementare, se esce fuori una combinazione non praticabile, riaggiorna la pagina"
(Esempio di combinazione non fattibile: bullwhip, schiena, posizione che prevede la schiena appoggiata e gambe in alto)
Iniziammo
30 colpi, snake whip, gambe fronte, sospesa alla trave.
Non mi disse cosa venne fuori, mi portò al guinzaglio fino alla trave, per iniziare a legarmi i polsi e mettermi in trazione alla trave in alto tirandomi fino a quasi non farmi toccare terra neanche sulle punte.
Prese la frusta dal tavolo e ponendosi di fronte a me
WWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWHIP
giù la prima frustata sulle gambe
WWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWHIP
Giù il secondo colpo...
L'ambiente era caldo, ma il mio corpo era ancora infreddolito e i primi colpi fecero già male come se mi stesse lacerando la pelle dalle cosce.
Quando giunse alla frustata numero 11, pregai che il numero sorteggiato fosse il prossimo step da 20 (il sorteggio è stato impostato per selezionare valori 10,20,30 equiprobabilmente)
Non fu così, le frustate furono 30, lui fu abbastanza delicato nell'impartirle, non forzò la mano, ma sentivo il fuoco lungo le gambe dal ventesimo colpo in avanti.
Mi lasciò appesa alla trave, porse la frusta sul banco, poi tornò alle poltroncine in fondo alla sala e sedutosi, prese di nuovo il telefono... Selezionata una nuova punizione, tornò da me e iniziò a sciogliermi i polsi, doloranti.
Quando misi di nuovo i piedi a terra saldamente provai un forte, ma brevissimo, senso di sollievo. Tirandomi per il guinzaglio mi portò alla gogna, mi bloccò i polsi e la testa, poi le caviglie a gambe divaricate ai due piedi della gogna, per poi posizionarsi dietro di me impugnando il nuovo strumento, lo sjambok.
"Riceverai 20 colpi dietro alle gambe con questo. Sei pronta?"
"Si signore" gli risposi
WWWWWWWWWWWWWWWWUUUUUUUUUUUUUUP
Un fischio cupo nell'aria seguito da un intenso bruciore poco sotto il mio sedere mi fece sobbalzare
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA" urlai
Urlai ad ogni colpo, era sempre più difficile riuscire a trattenermi e i colpi erano tutti circoscritti ad una zona ristretta, quindi spesso arrivavano dove ero già stata colpita. Arrivai all'ultimo colpo stringendo i denti il più possibile, Mauro attendeva un po' prima di impartire ogni colpo e anche in questo caso, di sicuro non fu severo, ma quello strumento è doloroso come il nerbo se non di più. Trattenere le urla di dolore era impensabile.
Di nuovo, restai alla forca, mentre Mauro tornò a selezionare la nuova punizione. Lo faceva con calma, senza fretta e prendendo e riponendo gli oggetti sul tavolo mi passò due volte con il suo erettissimo gingillo a pochi centimetri, facendomi fremere.
La terza punizione prese il cane, lasciandomi alla gogna, che evidetemente era stata sorteggiata di nuovo di istinto, più che altro per abitudine, ero pronta a subirli sul sedere, ma non era li che dovevo riceverle questa volta.
"10 frustate sulla schiena alla forca", mi disse
"CONTALE!" mi impose ed io replicai "Si, Signore"
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFIU
"UNOOOO" dissi ad alta voce, ricevendo quel forte pizzico che mi fece curvare la schiena. Li contai tutti sopportandoli più facilmente dei colpi con lo sjambok dietro alle gambe e Mauro se ne accorse, perchè provò a intensificare gli ultimi tre colpi.
Il rituale si ripeteva, sentivo le gambe bruciare fortissimo col passare del tempo. Venendo a liberarmi dalla gogna, mi fece sedere sul tavolo, per farmi stendere per poi tirarmi su le gambe all'indietro era eccitatissimo e si abbandonò ad un eccesso di desiderio, tenendomi su le gambe e passando la lingua dall'ano al clitoride e facendomi tremare dal desiderio.
Non dissi nulla, giusto il tempo di sentirmi vibrare dentro che Mauro prese il Paddle e nel giro di pochissimi secondi mi diede 20 sculacciate sul sedere tenendomi bloccate le gambe all'aria e di nuovo, mentre urlavo dal dolore intensissimo passò di nuovo la lingua sul mio sesso.
Tornato di nuovo in poltrona e lasciatami sul tavolo, mentre mi toccavo il sedere dolorante, selezionò una nuova punizione. Era la quinta.
Mi fece scendere dal tavolo, riprese a legarmi i polsi e mi appese di nuovo alla trave, di nuovo in modo da farmi restare completamente sospesa dal suolo anche provando ad allungare le punte dei piedi il più possibile.
Quando prese la frusta quasi mi sentii sollevata, perchè nerbo e sjambok li temevo tremendamente.
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFIU
un colpo secco sul seno che mi fece urlare fortissimo
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH"
"Conta le restanti 19 frustate" mi disse, per poi riprendere immediatamente. I colpi sui seni mi fanno impazzire dal dolore, non li reggo proprio, urlai tantissimo ad ogni frustata giuntam tale che all'urlo della numero venti, non trattenevo più lamenti e lacrime, ma lui non si scompose lasciandomi li a piangere appesa alla trave mentre tornò a sedersi di nuovo in poltrona.
Si versò anche del whisky e guardandomi lo sorseggiò con calma mentre selezionava la prossima punizione.
Mi venne a sganciare dalla trave con calma, ma senza lasciarmi il tempo di fregarmi un po' i polsi e i seni, mi legò alla croce, di nuovo rivolto verso di lui. Di nuovo con la frusta in mano, ebbi i brividi, tali che quasi non trattenni lo stimolo di far pipì.
Avendo il corpo ormai tutto arrossato, già dal primo colpo sull'addome, seppur ancora bianco come una tela, sentii la mia pelle lacerarsi e alla croce, con le gambe e le braccia divaricate mi sentivo ancora di più indifesa. Mi chiese di nuovo di contare le 30 frustate sulla pancia e ad ogni colpo fremevo dentro terrorizzata che potesse riprendermi i capezzoli e per quanto fu molto preciso non riuscii a gestire l'ansia prima di ogni frustata crollando miseramente alla trentesima nella disperazione.
Venne a slegarmi, per portarmi di nuovo stesa sul banco e rimettermi di nuovo gambe all'aria. Non sapevo cosa mi aspettasse, ma temevo ormai ogni genere di strumento, anche perchè
avevo selezionato un ristretto set particolarmente doloroso per l'occasione e quindi a quel punto della sessione, temevo ogni singola scelta.
Mauro non resisteva, quando mi stendeva in quella posizione vedevo il suo membro vibrare dall'eccitazione, la cosa mi piaceva tantissimo, ma vivevo sentimenti contrastanti tra l'estrema eccitazione e la paura della punizione. Di nuovo decise di indulgere solleticandomi l'ano con la lingua per un po' salendo poi fino al clitoride e soffermandosi un po' più di quanto non avesse fatto in precedenza, ma di nuovo questa punizione la fece durare pochissimi secondi, assestandomi 20 colpi di paddle in cuoio in rapida successione
CCCCCCCCIAFFF CCCCCCCCIAFFF CCCCCCCCIAFFF CCCCCCCCIAFFF CCCCCCCCIAFFF CCCCCCCCIAFFF ...
uno dietro l'altro, subito, senza pause e decisamente forti.
Dopo di che senza troppi indugi tornò di nuovo al mio sesso per farmi urlare dal piacere per pochi secondi, che sembrarono davvero troppo pochi, lasciandomi un fremito dentro incontrollabile.
A quel punto della sessione, non restava una sola parte di me che non fosse in fiamme, sentivo l'irrefrenabile desiderio di mettermi una mano tra le gambe e masturbarmi finchè ero ancora li sul tavolo, ma sentivo tutta la pressione della punizione che avrei subito da li a poco. Restai immobile fin quando non venne a tirarmi giù, per portarmi al centro della stanza
"piegati in avanti e tieniti alle caviglie, sai già come funziona, se lasci la presa, riprendo dal punto di partenza. Riceverai 20 frustate sul sedere con questo..." indicandomi il nerbo.
Risposi con un filo di voce, vibrante tra l'eccitazione e la paura "Si, signore, sarò brava, signore" mentre mi piegavo ad afferrare le caviglie.
Contai i 20 colpi di nerbo urlando disperatamente ad ognuno e non ce ne fu neanche uno, neanche il primo, per il quale non mi sentii straziare. Per quanto Mauro non fosse mai stato veramente severo, avevo dolore in tutto il corpo e provavo cosi tanta difficoltà a reggere ogni nuova frustata che non potevo sopportarle senza urlare.
Giunto all'ultima punizione Mauro venne di fianco a me, ancora china piegata in avanti
"Sei ancora in tempo per pronunciare la tua safeword"...
"Piuttosto che pronunciarla, preferisco che tu raddoppi i colpi di qualsiasi punizione sia appena uscita, ma non cederò".
"come preferisci... "
Mi legò di nuovo i polsi, avevo già intuito che fosse uscita di nuovo la trave, mi tirò su e di nuovo in tensione aumentando il mio stato di stress avendo ormai i polsi doloranti fregare sulla corda in tensione.
Prese lo strumento che più temevo in quel momento e tremai.
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFUUUU
forte, doloroso, come un tuono, dietro alle cosce con lo Sjambok, urlai così forte da farmi venir l'affanno avevo il cuore che batteva a mille e il dolore alle cosce era insopportabile, perchè erano già state frustate più volte
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFUUUU
Urlai di nuovo a perdere il fiato e tremavo dal dolore, i colpi arrivavano con una discreta pausa tra uno e l'altro e non sapevo se avrei preferito che finisse subito o meno, perchè l'attesa mi faceva star male dentro subito dopo aver ricevuto la frustata fino a prima di ricevere il colpo successivo.
Arrivato alla settima frustata urlai
"PIETAAAAAAAAAAAAAAAAAA"
"BASTAAAAAAAAAAAA"
Era tanto forte il dolore che non avevo più alcun freno e quando sentii sibilare lo strumento di tortura prima dell'ottavo colpo, non trattenni la vescica... solo sentendo vibrare in aria, mi scappò completamente tra le gambe, facendomi passare ad un pianto di disperazione e umiliazione. Mi sentivo annientata e non sapevo quanti avrei dovuti subirne ancora...
Mauro mi slegò e prendendomi per i capelli, mi spinse con la faccia a terra, li dove avevo bagnato.
"Sei ancora in tempo per dirmi la tua safeword" mi sussurrò
"Non esiste il numero 7 in quello script, pensi che non li abbia contati? Finisci quel che hai iniziato!!!" gli dissi stringendo i denti
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFUUUU FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFUUUU FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFUUUU
subito mi arrivarono 3 colpi, ma sui glutei, in rapida successione sul sedere, tenendomi a terra.
Mi abbandonai al pianto e mi portai le mani alle gambe che sentivo in fiamme, molto più che al sedere. Ero arrivata proprio al limite, non sopportavo più nessun colpo, ma ero felice di essere arrivata fino in fondo, ma non riuscito a sentirmi sollevata tanto il bruciore dietro alle gambe e ai seni che strofinati sul pavimento mi fecero sussultare.
Mauro nel frattempo di rivestì e lasciandomi ancora a terra, andò in casa per tornare dopo pochi minuti con una copertona nella quale mi avvolse e prendendomi in braccio mi portò in bagno, dove aveva riversato una ingente quantità di ghiaccio (abbiamo la macchina per il ghiaccio, ovviamente) e acqua gelida nella quale mi fece immergere in un sol colpo, completamente nuda.
Dopo qualche minuto mi tirò fuori e riprendendomi ancora in braccio, mi asciugò delicatamente iniziando a cospargermi di pomata e massaggiandomi. Avevo il corpo gelido, ma l'ambiente era caldo e le sue mani calde mi frizionavano con dolcezza le parti doloranti.
"Sono stata brava, amore?"
"Sei stata bravissima, amore mio" mi disse prendendomi di nuovo tra le sue braccia e portandomi in camera da letto dove aprimmo una bottiglia di champagne per festeggiare il nostro San Valentino...
Poi abbiamo fatto l'amore, come fosse il primo San Valentino insieme, con dolcezza, coccole, passione... lentamente fino a godere entrambi in un gemito all'unisono di passione.
Ci addormentammo nudi, sulle lenzuola di raso rosse, messe appositamente per l'occasione.
La mattina avevo così tanto dolore ovunque, che feci di nuovo il bagno gelido nel ghiaccio, aiutata da Mauro. Una procedura tanto da brividi quanto funzionale al suo scopo. Poi scendemmo a fare colazione, allo snack in cucina... anche se io fui costretta a restare in piedi, perchè non avevo minimamente il coraggio di sedermi sullo sgabellone.
...la serata di San Valentino, quest'anno non si è conclusa ancora. Il weekend era appena iniziato, ma questo lo racconterò prossimamente. Nel frattempo mi rimetto a lavoro. Oggi è Venerdi e ho parti del corpo ancora livide e le gambe completamente viola e doloranti.
Lunedi non ho ricevuto alcuna punizione e sono ancora costretta a sedere in punta alla sedia, perchè le gambe non tocchino mai altra superficie.