Qualche mese fa io e qualche amica, tra cui Carla, venimmo invitate ad una festa e chiesi a Mauro di poterci andare con la sua macchina, perchè il locale dove saremmo andate era un po' lontano e si sarebbe fatto tardi.
Tornata a casa dal lavoro, cenammo con calma, poi andai a "mettermi in tiro" per la serata. Uscita dal bagno Mauro non potè non apprezzare il tubino giallo e le Décolleté, tacco 12, abbinate
"Wow! E' la prima volta che ti vedo con questo vestito e vai a sfoggiarlo ad una festa?", mi disse con tono un po' risentito
"Ti piace? Che dici farò conquiste?" replicai sorridendo
"Infrangerai parecchi cuori stasera, perchè sei solo mia!!! Divertiti amore" sorridendomi
"Va a dormire, ci vediamo domani mattina", sussurrai
"A domani. Non correre in autostrada! E... ho visto che non hai indosso il reggiseno... sei splendida!"
"Grazie amore, a dopo. Vado piano non preoccuparti, passo anche a prendere Carla cosi non sto sola in macchina".
Passai a prendere Carla e andammo alla festa e tutto filò liscio come l'olio fino... alla parte che ricordo!"
Si, perchè a quanto pare bevvi un po' di champagne di troppo e Carla, stranamente, fece la responsabile e mi riportò a casa visto che ero davvero molto più che brilla.
Quindi quanto accaduto dopo, mi è stato raccontato da Carla.
Rientrammo a casa in punta di piedi verso le 3 del mattino e Carla mi portò fin dentro. Doveva però tornare a casa ed io ero completamente in confusione, quindi andò a svegliare Mauro spiegandogli l'accaduto, dicendogli che era stata tutto il tempo con me, che mi era solo andato in testa lo champagne, ma che non era accaduto niente di cui preoccuparsi e specialmente che lei non aveva bevuto ed erano rientrate a casa senza rischiare.
Mauro le disse che l'avrebbe accompagnata a casa, ma le chiese di poter aspettare qualche minuto, perchè non voleva lasciarmi sola a casa e voleva che mi riprendessi.
Così chiese a Carla di preparare un bel caffe' americano, anche per lei, mentre mi portava a darmi una rinfrescata. Mi portò con se in bagno e dopo avermi spogliata mi mise sotto la doccia gelida!
Da qui inizai a riavere coscienza... più o meno.
L'acqua era fredissima, ma Mauro mi costrinse a rimanerci sotto per qualche minuto. Poi mi asciugò i capelli e andò a prendermi dei vestiti puliti.
Andammo in cucina e prendemmo il caffe, poi uscimmo per accompagnare Carla per poi rientrare a casa e andare a dormire.
I miei ricordi sono confusi, ma non credo di aver scambiato una sola parola con Mauro da quando eravamo rientrate.
La mattina dopo ero ancora un po' confusa, ma per fortuna avevo bevuto solo champagne e null'altro, quindi oltre ad avere la testa pesante, non avevo nausea.
"Avvisa che arriverai un po' tardi in ufficio", con tono severissimo, mi disse Mauro rientrando in camera.
Era già pronto per andare a lavoro, mentre io mi ero appena svegliata.
"Mi hai deluso tantissimo ieri sera", tuonò
"Mi dispiace amore, ma non è successo niente..." lamentandomi un po'
"Non dire nulla o peggiori la tua situazione! Ora avvisa al lavoro, poi spogliati e sdraiati pancia in giù sul letto, io torno subito", sempre con voce severa.
Avevo i brividi. Mi faceva tremare. Li ricordo come fosse accaduto 1 ora fa.
Tornò in camera qualche minuto dopo con delle corde in mano.
"Avvisato al lavoro?" chiese severo
"ehm... si, si", ero un po' spaventata. Sapevo che era arrabbiato con me.
"E perchè non sei stesa come ti ho chiesto?"
"ehm..."
"riceverai 3 colpi in più per questo, ora stenditi pancia in giù"
Mi girai
"amore perchè mi leghi?", chiesi un po' titubante
"Non voglio che ti muova! Riceverai la punizione che meriti, senza storie!"
"Va bene", sussurrai sommessa, mentre mi legava le mani e il busto all'altezza della vita, intorno al letto"
Temevo il peggio... e così fu.
Prese il nerbo di bue e lo fece sibilare due volte in aria.
"Conta 10 colpi, più 3 per non esserti messa subito in posizione. Se sbagli, riprendo da capo, puoi pure strepitare, non cambierò idea". Era imperturbabile.
"Ti prego...", mi lamentai
"14 e se parli ancora passiamo a 20".
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
arrivò subito un colpo micidiale, mentre stava ancora parlando.
Un dolore lancinante. Appena sveglia e completamente bloccata, stavo per impazzire dal dolore.
"AAAAAAAAAAAAAAAA" urlai, fortissimo e iniziai subito a piangere a singhiozzi
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
Arrivò subito un altro colpo, senza neanche darmi il tempo...
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA"
"DUEEEEE"
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
"UNO", urlò lui dandomi il terzo colpo fortissimo
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAIAAAAAAAAA AMOREEEEEEEEEE"
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
"AAAAAAAAAAAAAAAAA DUEEEEEEEEEEE"
Il colpi arrivavano uno dietro l'altro con pause brevissime e quel maledetto nerbo è insopportabile.
Mi torcevo nel letto, ma le corde mi facevamo male strofinandosi sulla pelle nuda.
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA TREEEEE"
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
"BASTAAAAAAAAA AGLIAAAAAAAAAAAA QUATTRO" urlai fortissimo
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
Ne giunse subito un altro più forte dei precedenti
"La prossima parola oltre il conteggio, ripartiamo da capo!" mi rimproverò
Urlai ancora... e urlai ad ogni colpo. Ero disperata, perchè non resistevo al dolore e sembrava non arrivare mai la fine.
Ricevetti 16 colpi, inesorabili.
L'ultimo mi disse
"Questo lo ricorderai per un po'" e lo assestò ancora più forte degli altri all'attacco tra il sedere e le cosce. Continuavo a piangere. Non riuscivo a fermarmi. Volevo toccarmi il sedere, ma ero ancora legata. Iniziò a slegarmi e mentre lo faceva
"Ora vai a lavoro. Stasera continueremo la punzione. Quando torno, voglio trovarti nel solito angolo qui in camera, nuda."
Si girò e andò via mentre io stavo ancora strofinandomi i polsi e il sedere. Avevo dei segni gonfissimi e non riuscivo neanche a sfiorarli.
Mi vestii e andai a lavoro. Avevo ancora gli occhi gonfi dalle lacrime e mi faceva malissimo il sedere tanto che arrivata in ufficio corsi in bagno per bagnarlo un po' con l'acqua fredda.
Sapevo di averlo fatto arrabbiare. Lui non vuole che faccia l'irresponsabile quando sto lontana da casa. Si fida di me e non si aspetta che anche io a volte mi lasci un po' andare, specialmente se devo rientrare di notte a casa. Mi chiusi nel mio studio tutto il giorno, non volevo vedere nessuno.
Più volte andai in bagno a rinfrescarmi, ma il refrigerio durava giusto i primi tre secondi.
Tornata a casa verso le 18.30 andai a lavarmi. Feci una doccia abbastanza fresca, perchè l'acqua calda mi faceva aumentare il dolore. Mi andai a mettere nell'angolo come mi ha detto la mattina e aspettai. Dimenticai di accendere il riscaldamento (eh lo so, chi legge ora con questo caldo, magari ha dimenticato che in inverno si gela!), ma non andai ad accenderli. Non volevo che mi trovasse in giro per casa, poteva rientrare da un momento all'altro.
Rientrò per le 19, per fortuna arrivò abbastanza presto, già non resistevo più. Avevo freddo e stare ferma, immobile, non era d'aiuto,
ma soprattutto ero in ansia e mi faceva ancora male il sedere.
Lo sentii entrare in camera, ma non mi girai, rimasti a capo chino nell'angolo. Senza neanche dirmi "ciao", aprì l'armadio per prendere qualcosa... poi fece fischiare di nuovo il nerbo in aria. Mi tremarono le gambe, mi scese una lacrima e mi vergogno più di ogni altra cosa a dirlo, non trattenni la vescica... mi scappo' un po' di pipì.
Non me ne accorsi subito, ma mi sentii l'interno coscia bagnato e riuscii a ricomprimere ogni muscolo del mio corpo, ma ero davvero spaventata.
"Sul sedere non potrai prenderne per qualche giorno" mi disse severo "ora va a lavarti e va a cucinare. Senza vestirti!".
Si era accorto che mi ero fatta la pipì addosso... mi sentivo umiliata. Andai a cucinare e quando andai a sedermi con lui a tavola mi disse
"Non sederti, cena in piedi con i gomiti appoggiati sulla tavola, poi va a metterti nell'angolo in salone"
Cenai velocemente... poi gli chiesi con voce sommessa "posso andare ora?". Fece cenno col capo ed io andai a mettermi di nuovo all'angolo.
Iniziò a sgridarmi. Mi disse che avevo perso la sua fiducia e che non si aspettava di dovermi vedere rientrare in casa in quel modo.
Potevo chiamarlo, sarebbe venuto a prenderci.
"Hai ricevuto una dura punizione, perchè voglio che tu la ricordi ogni volta che ricapiterà l'occasione di uscire, prima di fare imprudenze".
"La ricorderò per sempre, amore. Non ho mai sentito tanto dolore", gli dissi un po' lamentandomi
"Quindi il messaggio è giunto a destinazione. Vuol dire che ho fatto bene!" rimproverò,
"ma voglio che resti bene impresso nella tua memoria, pertanto, per tutta la settimana tornerai a casa e ti metterai nell'angolo in camera,
poi come questa sera cucinerai e cenerai con me piegata sul tavolo e resterai in casa sempre nuda. Così che io possa monitorare costantemente i lividi sul tuo sedere", va bene amore?
"Va bene amore, farò cosi tutta la settimana" gli risposi.
Tutta la settimana a seguire feci come mi aveva detto. Seguii la routine quotidiana alla lettera. Mi isolai al punto che riuscii a sentire Carla solo qualche minuto mentre ero al lavoro, perchè poi a casa il cellulare non potevo tenerlo con me. Raccontai a Carla della punizione e addirittura lei evitò di prendermi in giro, come fa sempre, perchè si sentiva in colpa.
"Avremmo dovuto fare un giro in macchina, prendere aria, prima di rientrare. Non doveva vederti in quello stato." mi disse.
"Non sentirti in colpa, ho sbagliato a bere tanto, però sono arrabbiata con lui, perchè mi ha fatto davvero male, poi quando ho fatto pipi in piedi,
mi sono vergognata come non mai"...
Non ho fatto sesso con Mauro per 2 settimane dall'accaduto. La settimana di punizione fu rigida e austera. La successiva, parlai con lui a stento finchè una sera mi si avvicinò dicendomi "so che sono stato duro con te, ti va se facciamo pace?".
Facemmo pace, ma fui molto egoista... niente sesso orale per lui, mentre in compenso me la feci leccare per benino per un sacco di tempo.
Poi però misi in chiaro una cosa con lui
"La prossima volta che usi il nerbo di bue su di me, non ti faccio più pompini per 2 mesi"
"Tu fa in modo che non accada più, io tengo a te ben più di un pompino, non devi farmi preoccupare" mi rispose con tono amorevole e baciandomi sulla fronte.
Li ho ceduto completamente... glielo presi in bocca e dopo aver ingoiato gli dissi
"Scusami amore, non capiterà più".