Venne la sera, di quel famoso lunedi in cui scrissi il mio ultimo post, e fremevo perchè dovevo dire a Mauro che la sua collega aveva visto i segni della punizione sul mio sedere e mi vidi costretta a raccontarle della nostra relazione.
Quando entrò Mauro a casa non volli aspettare oltre e andai subito da lui
"amore devo dirti una cosa importante" esordii
Gli raccontai tutto...
"sono pronta ad accettare la punizione che vorrai impartirmi" conclusi a capo chino
Lui mi ascoltò, ma la cosa che lo fece arrabbiare di più è che avessi atteso la sera del giorno dopo per raccontarglielo e che quindi al lavoro poteva trovarsi in difficoltà con Cristina se avesse mai tirato fuori il discorso.
"non ho avuto il coraggio di dirtela subito, mi dispiace", continuai
"Dovevi stare più attenta e non fiondarti nella spa, senza pensare!" mi rimproverò
"Per fortuna Cristina è un'amica, ma sai come sarebbe difficile se si sapesse al lavoro? Sai che non è un argomento che si può trattare con chiunque" continuava con tono severo, ma pacato.
"lo so amore, lo so bene, mi dispiace" sempre a capo chino
"Resta qui", mi disse andando in camera da letto. Tornò in salotto con in mano il nerbo di bue! Un brivido mi percorse la schina. Mi fece piegare in avanti sul bracciolo del divano, mi alzò la gonna
"Voglio che ricordi bene il motivo per cui ti sto punendo, voglio che tu sia più attenta le prossime volte", mi disse severo
"Conta 10 colpi!!!" tuonò
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Tuonò il primo, severissimo, dolorosissimo, intenso, insopportabile colpo di nervo
UNOOOOOOOOOOOOOOOOOO, urlai
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Il nervo di bue è tremendo. Il dolore è così immediato e pungente che sale al cervello. Iniziai a piangere...
DUEEEEE, urlai, ma già singhiozzando
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Tra un colpo e l'altro la pausa era brevissima.
TREEEEEEEEE, scusaaaaaaaaa amoreeee
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QUATTROO, SCUSAAAAAAAA
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CINQUE, BASTAAAAAAAAAAAAAAAAA BASTAAAAAAAAAAAA, piangevo a dirotto sperando smettesse, ma fu impassibile
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SEEEEEEEEEEEEI, scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bastaaaaaaaaa
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SETTEEEEEEEEEEE, aaaaaaaaaaaaaaaaaa scusaaaaaaa
...
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DIECIIIIIIIIII ulrai con l'ultimo alito di fiato che avevo in gola e mi accasciai a piangere premendo un cuscino sul viso
Restai a piangere qualche minuto, lui andò a posare il tremendo strumento e tornando mi fece rialzare. Continuavo a piagnere e non per il dispiacere di aver sbagliato, ma proprio per l'intenso dolore. Mi girai e vidi i segni spessi e già rigonfi sul mio sedere. Appoggiai la testa sul suo petto, ancora piangendo e singhiozzando gli dissi "scusa amore, starò più attenta"
Lui ancora molto severo, mi rispose con un freddo "ne sono certo, amore!".
Ho avuto i segni sul sedere per tutta la settimana. I due giorni a seguire si erano gonfiati ancor di più e non fu facile andare a lavoro.
Fu molto severo, ma del resto, quando prende il nervo lo è sempre...