Questo racconto raccoglie una settimana di marachelle frivole e divertenti, sarà un po' lungo...
Questa estate io e Marti abbiamo deciso di divertirci un po', lasciandoci un po' andare approfittando del fatto di vivere una settimana completamente distaccata dalla quotidianità. Non abbiamo proprio concordato una strategia: son intese di pochi istanti tra sguardi che si incrociano, nulla di esplicito; per questo ci adoriamo, perché ci capiamo a vicenda in un batter di ciglia. Non è passato giorno senza combinarne una e non è passato un giorno senza subirne le conseguenze, ma più passava il tempo e più insistevamo.
La prima sera ospiti ad una festa in barca con gente conosciuta sul posto, abbiam ballato e bevuto immerse tra le altre ragazze ospiti della serata e con un rapido passaparola bisbigliato tra tutte le ragazze ad un certo punto, abbiam iniziato un countdown al termine del quale abbiam tutte slacciato il costume per lanciarli in aria e restare seminude continuando a ballare.
Come ho raccontato, quando possibile frequentiamo spiagge naturiste e quindi in certi contesti le nostre nudità esposte sono tollerate e giustificate, ma in un contesto simile, la cosa fece arrabbiare Mauro che quando si accorse della goliardata, ci prese per mano trascinandoci sottocoperta ed entrati in una delle camere, ci ha impartito una sculacciata epica per poi rimandarci su dicendoci "ora tornate su, poi stasera in camera avrete il resto" e noi, decisamente alticce e noncuranti dei nostri sederi rossi come fragole, tornammo su a divertirci.
Avesse saputo che il "flashmob" bisbigliato tra le ragazze era partito proprio da noi due...
Tornati in camera quasi al mattino, non fummo dispensate da un'altra severissima sculacciata prima di andare a dormire, per risvegliarci poi il giorno dopo in tardissima mattinata ancora con il sedere arrossato.
Non contente, la sera successiva ci siamo presentate a cena indossando lo stesso vestitino, cortissimo, scollato fino all'ombelico, in decolleté tacco 11e null'altro, con il solo intento di provocarlo continuamente.
Facevamo di tutto per poter accentrare l'attenzione su di noi, ci baciavamo appassionatamente quando venivano a servirci al tavolo, abbiamo flirtato con i camerieri, abbiam fatto almeno 3 volte la passerella in direzione dei bagni certe di aver fatto voltare ogni uomo in sala, tutte cose che lo hanno sicuramente eccitato, ma messo al contempo in imbarazzo, ma più notavamo il suo disappunto, più insistevamo.
Mentre Mauro pagava il conto, ci siamo avvicinate a lui e, sfilandoci le decollete, gli abbiamo detto "noi andiamo in spiaggia", brandendo le scarpe tra le dita e incamminandoci.
Giunte in spiaggia, abbiamo sfilato gli abiti e ci siam tuffate in mare. Lui ci raggiunse qualche minuto dopo, per attendere che uscissimo dall'acqua, ma lo facemmo aspettare un bel po', continuando a stuzzicarlo da lontano.
La spiaggia era isolata, ma di tanto in tanto passeggiava qualcuno in riva al mare e ovviamente io e Martina aspettammo a risalire finché non vedemmo un gruppetto di ragazzi e ragazze avvicinarsi.
Non potevamo scorgere il colore del viso di Mauro, ma di certo sarà diventato paonazzo.
Uscendo dall'acqua, il gruppo di ragazzi non lesinò con gli apprezzamenti nei nostri confronti, mentre noi uscivamo spensieratissime e reindossavamo il vestito inzuppandolo completamente, non avendo teli per asciugarci… erano diventati così trasparenti che praticamente eravamo rimaste nude.Iniziò a sgridarci, con voce pacata, come fossimo due ragazzine, ma più ci sgridava, più ridevamo e scherzavamo, ci stavamo divertendo davvero tanto e con tutto il vino che avevamo bevuto non avevamo freni.
Le sculacciate che abbiamo preso al rientro in camera ancora con gli abitini zuppi indosso, leggermente tirati su per avere campo libero per la punizione, furono severe, ma sapevamo che tutto il nostro gioco lo aveva comunque divertito.
In spiaggia, la mattina successiva, ci presentammo senza alcun pudore, con i nostri succintissimi due pezzi. Onestamente devo dire che se non ci si applicava troppo ad osservarci il sedere, non si vedevano segni evidenti della sera precedente!
Il terzo e il quarto giorno, non riuscimmo a trovare un'occasione per farlo arrabbiare veramente, pur stuzzicandolo di tanto in tanto, non riuscimmo a combinarne una che meritasse il suo intervento, così ci ingegnammo un po'.
Avevamo ancora due sere a disposizione prima di rientrare a casa e alla routine quotidiana, quindi giocammo la carta vincente. Nel pomeriggio prendemmo di nuovo la barca dove facemmo aperitivo, ospiti come la prima sera, dove saremmo rimasti fino a tardi. Prendemmo il sole, poi facemmo l'idromassaggio in piscina e lì organizzammo...
Convincemmo le altre ragazze in acqua con noi a ripetere il flashmob di qualche sera prima, alcune le riconoscemmo e capirono subito, altre no, ma riuscimmo a convincerle, così sfilammo completamente i costumi per lasciarli in vasca e con la complicità del DJ set,uscimmo tutte insieme in passerella, tra gli applausi dei presenti, naturalmente entusiasti, per poi rientrare in vasca e reindossare i costumi.
In un clima di festa, relax, aperitivi e sole, ci divertimmo molto, anche se qualche ragazza restò in vasca senza uscire, ma noi oltre al divertimento del gesto goliardico avevamo in mente tutt'altro.
Mauro a suo modo, son più che convinta, apprezzò la sfilata, c'erano tante altre ragazze carine con noi, ma non apprezzò la nostra "dimostrazione di immaturità" (sempre inconsapevole
che eravamo state proprio noi ad organizzare tutto).
Senza far scenate, avvicinatosi a bordo vasca, ci chiese di uscire, ci portò già in una camera e lì si consumò l'epilogo del nostro piano. Prima ci sculacciò una alla volta molto severamente, poi, però, non contento, cercò in un armadio per prendere una gruccia appendiabiti in legno e continuò a punirci lasciandoci completamente segnate.
Era tardo pomeriggio; sarebbe stato impossibile nasconderci. Fu severo, ma moderato. Ricevemmo appena 5 sculacciate a testa con la gruccia, che, per inciso, fa malissimo. Poi ci congedò minacciandoci di una nuova punizione al rientro.Tornate sul ponte, sgattaiolammo di nuovo in piscina per nascondere le nostre vergogne, eravamo sì divertite e tra l'altro avevamo sfilato poco fa nude avanti a tutti i presenti, ma avevamo i sederi troppo arrossati per non doverli nascondere per un po', magari fino al calar della luce.
La notte in camera ci fece andare a dormire; era molto tardi e la mattina dopo volevamo svegliarci presto.
Il giorno seguente, appena sveglie, ricevemmo prima una sgridata, poi, dopo averci costrette ad un lungo corner time, ci permise di fare colazione, tornando ad ammonirci e sottolineare quanto ci stessimo comportando in modo immaturo negli ultimi giorni. Noi dalla nostra, ci stavamo divertendo e rilassando tantissimo.
Dopo la colazione, però, Mauro decise che per noi era ora di imparare bene la lezione "Ci ho pensato bene, ho visto come siete corse a nascondervi in piscina ieri, dopo la punizione, così oggi ho deciso che per esser sicuro che non vi diletterete in altri comportamenti immaturi vi punirò prima di uscire".
Sembra irreale, ma io e Marti eravamo così felici di quanto ci stava dicendo che ci sforzammo di non palesare il nostro sorriso a 32 denti.
Mauro però scelse di sculacciarci con il cane e darci 30 frustate a testa sul sedere e lo fece in modo severo da marcarci tantissimo, ben oltre la possibilità di poter avere un sedere mostrabile in pubblico in breve tempo.
Uscimmo indossando dei foulard intorno alla vita e in spiaggia fummo costrette a contenerci; non eravamo proprio in un posto solitario né in una spiaggia per naturisti, così preferimmo evitare di attirare l'attenzione. Ad ogni modo, completamente in brat mode, quando tornammo in barca nel pomeriggio, avemmo la splendida idea di avvicinarci al gruppetto di soli uomini e cingendo mio marito salutammo i presenti (non l'ho specificato, ma non erano italiani, come sempre io riporto qui tutto in italiano)
""Mio marito non ha gradito lo spettacolo che abbiamo organizzato ieri, oggi dobbiamo fare le brave" dicemmo ai presenti che mormorarono disappunto, così incalzammo
"Eh sì, siamo costrette a coprirci oggi", indicando il foulard ancheggiando,"ci ha punite per esser state monelle", continuavamo a stuzzicare con Mauro che sicuramente si stava arrabbiando. I ragazzi al tavolo rivolti verso Mauro mormorarono "lascia che si divertano" e cose simili e noi sollevando un po' il foulard e girandoci,
"Siamo state davvero cattive ieri", scatenammo l'ilarità dei presenti che non lesinarono apprezzamenti sui nostri sederi
"Eh sì, e appena rientriamo in camera, riceveranno una sculacciata che non dimenticheranno per molto tempo", disse Mauro spazientito, ad alta voce, con i presenti divertiti.
Continuammo a civettare ancora un po', per poi svestirci del copricostume e andare a fare l'idromassaggio, ormai accantonato ogni pudore e certe di aver stuzzicato Mauro oltre la soglia.
La sera tornammo in camera un po' intimorite a dire il vero, con Mauro che non si scompose proprio mantenendo sempre la sua solita aplomb, che però ci lasciava presagire che per noi non sarebbe stata una serata indolore.
Invece, no... andammo a letto, facemmo sesso, ci divertimmo e non ricevemmo neanche uno schiaffettino sul sedere. Non ci facemmo domande e ci addormentammo.
La mattina avremmo avuto il checkout e il volo nel primo pomeriggio, Mauro decise di "vendicarsi" della sera prima, svegliandoci presto, poi senza sgridarci, ci fece capire che eravamo in punizione per la bravata della sera prima. Mentre Martina fu messa in castigo all'angolo, mi fece stendere sulle sue ginocchia e iniziò a sculacciarmi, con forza.
Mi diede un bel po' di sculacciate, poi mi fece mettere in posizione per ricevere il cane.
Penso che ogni sibilo di cane fosse stato udito per tutti i corridoi del resort, così come ogni urlo in seguito alla frustata ricevuta.
Dopo avermi punito, mi fece mettere in castigo faccia al muro, costringendomi a tenere il naso attaccato al muro e le braccia sulla testa. La stessa sorte toccò a Martina che, poverina, soffrì tantissimo già dalle sculacciate con la mano, cedendo al pianto al trentesimo colpo di cane.
La punizione non era finita lì. Decise di ricambiare l'umiliazione con la stessa moneta: "Tra poco arriva la colazione e avremo ospiti, resterete faccia al muro e tenendovi sulle punte dei piedi finché non andranno via. Non azzardatevi a perdere la posizione, perché non esiterò a punirvi". Da lì a poco arrivarono i due ospiti con le rispettive accompagnatrici a far colazione da noi in terrazza, Mauro li accolse facendo subito notare loro la nostra condizione.
"Ecco come finiscono due monelle impertinenti: resteranno così mentre faremo colazione."La cosa era pianificata, Mauro aveva sicuramente già detto loro che sarebbero venuti a godersi lo spettacolo, più che a fare colazione in terrazza. Arrivò il servizio in camera; portarono due carrelli in terrazza; noi restammo quasi immobili in bilico sulle punte.Mauro lasciò andare i camerieri appena arrivati con i carrelli e, appena tornato al tavolino, ci chiamò per servire al tavolo: "Ragazze, venite a servire la colazione, poi tornate in posizione!" ci disse con il puro intento di aumentare l'umiliazione.Servimmo al tavolo, quasi senza incrociare lo sguardo con i presenti, poi tornammo in punizione al muro.
Fu quasi un sollievo poter camminare un po' per andare al tavolo; avevo già i polpacci doloranti, ma mi sentii molto mortificata.
Non avemmo l'ardire di commettere errori, avevamo ricevuto entrambe una punizione dolorosissima e non pensammo nemmeno a farlo indispettire di nuovo.
Quando andarono via, gli ospiti ci salutarono e a noi fu permesso di andar via dall'angolo.
"Che vergogna, amore, è stato umiliante!" dissi andando verso di lui, "Tanto non li vedremo mai più… non è questo che avete pensato quando in questi giorni avete dato spettacolo?" replicò come se ci avesse lette nel pensiero.
Sorridemmo colpevolmente… e ci facemmo perdonare per le marachelle della settimana.
Una settimana davvero spensieratissima, divertente e leggera. Si abbiamo un modo di divertirci un po' "doloroso", ma stuzzicarci n vacanza e lontano dalla vita quotidiana è davvero rilassante e spassoso.