Questo weekend ho vissuto un'esperienza nuova e tornata a casa non vedevo l'ora di poterla raccontare sul mio blog.
Venerdi Mauro ha convinto me e Martina, onestamente senza alcuno sforzo,a partire con lui per Londra, promettendoci di farci trascorrere una serata intensa e divertente.
Arrivati in albergo ha chiesto che indossassimo solo un vestitino elegante, senza intimo e null'altro, poi ci ha fatto inserire i plug e allacciato i collari, quindi siamo usciti per andare a cena.
Non ci diceva nulla su come volesse procedere, manteneva un alone di mistero, con me e Marti sempre più curiose.
"Questa sera voglio che eseguiate ogni mio ordine" ci disse
"Ogni suo desiderio è un ordine, signore" gli rispondevamo anche un po' sghignazzando.
Verso le 23 prendemmo un taxi per arrivare poco dopo in un locale, passando attraverso un anonimo ed enorme portone. Non c'era alcuna insegna fuori, solo due energumeni ti lasciavano intendere che dietro a quel portone ci fosse qualcosa di riservato. Lasciammo le giacche al guardaroba, poi ci addentrammo su una rampa di scale poco illuminata, quindi entrammo in una stanza, dove Mauro ci fece spogliare completamente, porgendoci dei perizomi da indossare e null'altro. Prese i nostri vestiti, le borse, le scarpe e andò a portarli da solo al guardaroba. Tornato su, ci legò i guinzagli ai collari e ci invitò a seguirlo. Salimmo un altro piano per arrivare di fronte ad una porta nera, presidiata da un altro colosso, Mauro si presentò, il ragazzo verificò che fossimo in lista per poter entrare ed entrammo.
Dietro a quella porta entrammo in un mondo tutto nuovo. Un night club esclusivissimo, c'era un sacco di gente, divanetti, separè, salottini. Non eravamo le uniche seminude, c'erano anche uomini e altre ragazze, c'erano croci, cavalletti, fruste... era una serata completamente a tema BDSM.
Non parlava nessuno (quanto meno, lo facevano, ma a voce bassa).
Mauro ci spiegò brevemente un po' di regole di comportamento in quel genere di serata, portandoci in giro tra i vari ambienti, tra le persone che ci osservavano, tra uomini e donne che si frustavano, sculacciavano e praticavano ogni altro genere di "gioco". Eravamo rannicchiate con le braccia strette e le mani avanti a coprirci, mentre continuavamo a girare ed osservare a nostra volta. Sbirciando attraverso le fessure dei separé si intravedevano coppie e non solo, praticare ogni sorta di gioco.
Ad un certo punto, prese Martina e la legò ad una croce, polsi e caviglie e ricordandole che poteva urlare una safe word in qualsiasi momento, ci allontanammo dal palchetto dove era esposta Martina al pubblico ludibrio, fece segno ad una ragazza, una mistress vestita di tutto punto, che poteva servirsi della mia amica.
La ragazza con un cenno del capo, ringraziò e si avvicinò a Martina.
Da questo momento scriverò i dialoghi sia dal punto di vista di Martina (sto scrivendo con lei questo racconto) che dal mio. Visto che il blog è tutto in italiano, li riporterò tradotti, ma ovviamente lì l'unica lingua che parlavamo era l'inglese.
-- Martina --
"Il tuo padrone ti ha affidata a me, sei felice?" disse la ragazza ponendosi di fronte a me, viso a viso.
Martina: "Solo se dopo mi prometti che usciamo insieme" le risposi. Era super sexy, carinissima, almeno 10 anni più piccola di me, ma sprigionava sesso da tutti i pori. La ragazza si allontanò senza dire altro, sentivo i suoi passi sui lunghi tacchi riecheggiare dalla pedana in legno su cui eravamo, poi sferzò due fragranti colpi della sua frusta sul pavimento. Ebbi un brivido lungo tutta la schiena, ma non finii di percepire quel brivido che mi giunse una frustata sulla schiena. Un dolore pungente e lancinante di una frazione di secondo, seguito ancora da un'altra e ancora. Iniziò a frustarmi alternando i colpi tra le gambe e la schiena, lungo tutto il corpo.
-- Rosy --
Vedere Martina ricevere le frustate da quella ragazza, faceva vibrare anche me. La ragazzina era sicuramente giovanissima, ma era evidente che fosse davvero esperta, perché la sua sicurezza e la precisione nel frustare Marti era lampante. Non la frustava con frequenza eccessiva, faceva vibrare sempre la frusta un po' prima di sferrare il colpo e a giudicare da come li sferzava e da come Martina stesse reagendo, dovevano essere davvero dolorosi.
Ad un certo punto iniziarono ad avvicinarsi un po' di persone intorno al palchetto, per godersi lo spettacolo.
-- Martina --
La ragazza continuava a frustarmi e io iniziavo a cedere, perchè i colpi erano davvero secchi e pungenti. Sentivo le parti del corpo più colpite, in fiamme
e quando i colpi raggiungevano le parti più sensibili, non trattenevo i gemiti di dolore.
"Scommetto che ti è piaciuto fino ad ora, ma adesso facciamo sul serio" mi disse la ragazza tornando di nuovo di fronte a me e iniziando a slegarmi i polsi, per farmi girare e legarmi di nuovo esponendomi frontalmente.
Appena mi girai, mi resi conto che un po' di gente ci stava osservando in silenzio. Girata e con il rumore della frusta, non me ne ero nenache accorta.
Ero così concentrata che non riuscii a percepire immediatamente imbarazzo nel trovarmi esposta e sottomessa avanti a tante persone sconosciute.
"Quindi stanotte torni in albergo con me?", le dissi mentre finiva di bloccarmi alla croce.
"Non sfidarmi" mi disse, ma sorridendomi maliziosamente
"Altrimenti?" replicai in modo ancora più provocatorio
La ragazza si girò, prese dalla sua borsa sul tavolo un po' di mollettine in metallo e tornata da me, me le mise ai capezzoli.
Urlai dal dolore e mi contorsi. Le mollettine erano strettissime, faceva un male insopportabile, non riuscivo a non dimenarmi. La ragazza andò a sedersi di fronte a me e tirando a se una cordicella legata alle due mollettine gridò in modo che tutti gli osservatori potessero sentire
"Dovrai supplicarmi perchè te le rimuova"
-- Rosy --
Vedere la scena di Martina dimenarsi alla croce con quella ragazza sadica, fredda e spietata seduta di fronte a lei provocava in me sentimenti contrastanti. Da un lato avrei voluto essere io al posto di Martina, dall'altro avrei voluto che smettesse prima possibile, ma ero completamente bagnata.
-- Martina --
Ad un certo punto la ragazza gridò
"Supplicami e verrò a togliertele dolcemente"
Io non replicai, ma quelle mollette in tensione mi stavano facendo impazzire
La ragazza allora gridò "contate con me... 3, 2, 1" STRAAAAAAP
alcuni presenti contarono con lei il countdown e alla fine strappò via le pinzette dalla cordicina in tensione. Urlai dal dolore e avrei voluto portarmi le mani ai capezzoli, ma non potevo perchè ero legata. La ragazza si avvicinò di nuovo "ho amato giocare con te", iniziando a slegarmi dalla croce. Io avevo gli occhi lucidissimi, ma prima che mi portasse al guinzaglio dal mio padrone le dissi di nuovo "se vuoi sapere quanto l'ho amato io a fine serata vieni a cercarmi".
-- Rosy --
Mauro riprese martina al guinzaglio e accarezzandola le sorrise, ma non ci volle molto perchè prendesse me al guinzaglio per portarmi ad una gogna alla quale mi bloccò testa e polsi, per poi legarmi anche le caviglie ai piedi laterali della stessa.
Per intenderci, ero bloccata a novanta grandi con le gambe divaricate in mezzo ad una stanza piena di persone.
Restai in silenzio mentre lui si allontanava.
-- Martina --
Quando Rosy fu messa alla gogna, pensai a quanto potesse essere umiliante per lei quella posizione che esibiva al pubblico la mia amica in tutta la sua bellezza. Nessuno le si avvicinava, qualcuno si fermava ad osservare la scena, mentre Mauro si allontanava portandomi con se.
Mauro ordinò una bottiglia di Clicquot indicando un tavolo a cui portarla, poi andammo dalla ragazza che aveva "giocato" con me e la invitò ad unirsi a noi, ma non capii tutto quel che si dissero.
Ci recammo così ad un tavolino posizionato proprio di fronte a Rosy dove poco dopo ci portarono lo champagne e 2 calici. Mauro era diabolico, stava facendo fremere Rosaria, ma provocando anche me portando al tavolo con noi la ragazza carina.
Arrivati al tavolo, cedendo il guinzaglio alla ragazza mi disse
"per questa sera sei al suo servizio".
Non so se ero strafelice o straturbata dalla cosa, ma non esitai a rispondere
"come desidera il mio signore" (in italiano).
La ragazza prese il guinzaglio e ringraziando Mauro si sedette al tavolo
"Tu resta in piedi in silenzio" disse rivolgendosi a me.
I due si ereano messi comodi a bere champagne mentre la mia amica era alla gogna ed io in piedi di fianco a loro.
Erano passati un bel po' di minuti da quando Rosaria era in quella posizione e ancora nessuno le si avvicinava, quando giunse una ragazza al nostro tavolo. Era alta, mora, bella, molto elegante, sicuramente tra i 40 e i 50 anni, in camicia bianca e pantalone in pelle nera.
"Eva mi ha chiesto di offrirvi un bello spettacolo"
disse la ragazza che poi salutò Eva (la ragazza che mi aveva frustata alla croce),
"Ho chiesto alla tua amica a chi potessi affidare mia moglie e lei ha subito pensato a te. Divertiti pure, la lascio nelle tue mani, è li alla gogna che attende da tempo".
La ragazza si diresse verso Rosaria e le si avvicinò
-- Rosy --
Ero li da una vita ormai, avevo già le gambe che mi facevano male e vedere la gente passarmi attorno con disinvoltura mi faceva sentire a disagio. Non che mi sentissi a mio agio con quelli che invece si erano fermati intorno a me ad osservarmi già da un po', ormai.
Quando vidi Mauro, Martina e la ragazza che l'aveva punita poco prima, ebbi conferma che stavano tramando qualcosa. Avvicinatasi a me una ragazza si presentò
"Il tuo padrone ha detto che posso divertirmi un po' con te"
il mio nome è Lady Megan, urla "red" se vuoi che ti restituisca al tuo padrone.
"si signora", le risposi provando ad alzare un po' la testa per osservarla meglio.
Non avevo la possibilità di girarmi e vedere cosa stesse per farmi, sentii solo che si era posizionata dietro di me. Mi assestò qualche schiaffetto sul sedere, poi giunse diretto, secco e sferzante un colpo di cane (o qualcosa del genere).
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
e giù un altro
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
e ancora...
Non mi stava dando la sculacciata più dolorosa della mia vita, ma era severa, i fendenti arrivavano sempre fermi e con frequenza costante.
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
approfittando delle gambe leggermente divaricate mi assestò un colpo nell'interno coscia quasi all'altezza della mia patatina, che mi fece sobbalzare...
uno, due, tre, la ragazza era precisissima e accurata e colpiva punti sensibili che mi provocavano un intenso dolore, pur senza dover imprimere tanta forza e poi quando mi sfiorava il sesso, mi faceva contrarre ogni muscolo del corpo dall'esitazione.
Resistevo, però, riuscivo a contenere i gemiti e a non urlare ad ogni colpo. Tornò da me dopo avermi assestato una trentina di colpi tra glutei e gambe
e mi accarezzò il sedere, passando poi per l'interno delle cosce, sfiorandomi, come se stesse controllando il suo lavoro.
"il tuo padrone deve essere molto fiero di te" mi disse, continuando ad accarezzarmi
"si signora" le risposi di nuovo.
SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSHHHHHHHAAAAAAAAFFFFF
mi assestò un colpo con uno strumento che non avevo mai sentito sulla mia pelle
come una cintura, ma larga come un paddle
"AAAAAAAAAH" urlai, la sculacciata era un vero e proprio schiaffone su tutto il sedere e mi fece malissimo.
SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSHHHHHHHAAAAAAAAFFFFF
Di nuovo, dopo qualche secondo di pausa. Anche questa volta non trattenni l'urlo di dolore, non riuscendo a strozzarlo in gola. Mi assestò 15 sculacciate che mi fecero sentire in fiamme il sedere, come se lo avessi immerso per intero tutto insieme nell'acqua bollente.
Ad un certo punto sentii una stecca rigida, sottile, passare lungo il filo del mio perizoma tra le natiche, sfiorando anche la patatina...
una, due volte, poi
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
un colpo come fosse stata una "schicchera" in verticale a frustarmi il buchino posteriore. Urlai ancora, non ero mai stata frustata in quel posticino remoto e sensibilissimo.
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
Di nuovo questa forte schicchera con questa stecca sottile e rigida e così ancora per 10 colpi, poi abbassò il tiro
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
URLAI, URLAI FORTISSIMO
mi frustò tra perineo e patatina e ancora
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
più in basso fino a frustarmi il clitoride, decisamente poco coperto dal "filo interdentale" che indossavo.
URLAI FORTISSIMO ad ogni singolo colpo.
Era tremendo, perchè non vedevo niente, non sapevo che strumenti e che tipo di castigo avrebbe voluto somministrarmi, né in quale zona del corpo.
"non più in quel punto, ti prego" le dissi
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
me ne diede un'altra appena fatta la supplica, che mi fece sobbalzare, ma ero inerme e impossibilitata ad ogni movimento.
"Urla red se vuoi che ti porti dal tuo padrone" mi disse di nuovo
"le tue suppliche sono il mio divertimento" continuò.
Nonostante le velate "minacce", capì che se avesse continuato in quel modo, avrei chiesto di terminare immediatamente la sessione, quindi venne a slegarmi, ma per farmi cambiare posizione. Mi fece stendere a terra, mi legò le braccia dove prima erano legate le caviglie e mi fece inserire le gambe nella gogna al posto dei polsi. Aveva un modo di fare sicuro e mi possedeva come se mi conoscesse da tempo.
Prese un fustino e mi assestò qualche colpetto sui capezzoli, per poi passare al monte di venere... poi
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
un colpo forte e dolorosissimo sotto le dita dei piedi incastrati nella gogna
FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF
ancora e ancora.
Mi dimenavo con la testa e mi lamentavo, i colpi erano davvero molto dolorosi. Tornò a slegarmi e tenendomi carponi, mi portò al tavolo da Mauro, Martina ed Eva.
"Hai addestrato bene la tua schiava, ci siamo divertite" disse rivolgendosi a Mauro
"vero?" guardandomi dall'alto in basso.
"Si signora" le risposi con le lacrime agli occhi ancora.
Non avevo più dolore, ma ero certa che il giorno dopo li avrei avvertiti tutti quei colpi in posti tanto delicati. Quando Mauro mi prese al guinzaglio gli dissi
"ti sei divertito? Guarda che vedevo mentre sorseggiavi qui seduto" con un tono un po' civettuolo, ma non di rancore, tutt'altro.
Mi rispose in inglese, in modo che potessero capire anche Megan ed Eva
"Non mi pare di averti permesso di parlare, Megan mi aveva appena fatto i complimenti" mi disse rivolgendosi a me severo, ma era chiaro che fosse parte del mood ludico della serata.
"Megan pensi ci sia qualche gentiluomo disposto a sculacciare mia moglie per questa impudenza?"
Megan non se lo fece dire due volte e fece cenno ad un cameriere, in giro per i tavoli. Dopo un po' arrivò da noi un signore di colore, distinto, altissimo di corporatura asciutta, ma imponente.
Erik si presentò con un accento britannico meraviglioso e la sua voce profonda e mio marito gli chiese se fosse disposto a sculacciarmi.
"Con grande piacere mi occuperò della sua schiava", gli rispose prendendo il guinzaglio.
"Sii severo, ti farò cenno io quando interrompere la sculacciata" gli rispose Mauro,
cosi Erik, sedendosi sul divanetto di fronte al nostro tavolo, mi tirò a se e mi incitò a salire sulle sue enormi gambe.
Ero completamente immersa nel mood, non pensai a nulla se non ad eseguire quanto ordinatomi e a comportarmi nel modo più servile e obbediente possibile avevo il sedere ancora in fiamme e iniziavo a risentire dei colpi ricevuti nelle parti più delicate, ma ero completamente immersa nella situazione
e la stavo vivendo affascinata da ogni avvenimento.
Mi stesi sulle gambe di Erik con il gruppetto intento ad osservarmi pronta a ricevere la prima sculacciata.
"Per te sono Mr. Erik, il tuo padrone mi ha detto di attendere un suo stop per potermi fermare, a te va bene?" mi chiese con quella voce ammaliante
"si signore, come desidera il mio padrone" gli risposi
CCCCCCCCCCCCCCIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAFFFFFFFFFFFF
giunse la prima sculacciata con quella sua manona gigantesca su tutte e due i glutei e prima ancora di poter assorbire il colpo, ancora...
CCCCCCCCCCCCCCIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAFFFFFFFFFFFF
Ogni colpo era di una tale energia ed intensità che faceva male come fosse un paddle alla trentesima sculacciata consecutiva, ma erano arrivate solo 2 sculacciate mentre il gruppetto di spettatori osservava serenamente.
-- Martina --
Quando vidi Erik, rimasi affascinata dal suo charm, dal modo di porsi e anche io restai ammaliata dal suo accento british cristallino ed elegante.
Io ero ai piedi di Eva, su suo ordine, da qualche minuto, in silenzio. Mauro ed Eva non scambiarono molte parole, lei era più concentrata su di me,
ma era comunque interessata a quanto la sua amica Megan stesse facendo a Rosaria, cosi poi successivamente con Erik.
Erik stava sculacciando Rosaria con tale forza che ogni colpo rimbombava per tutta la stanza, con quella mano imponente metteva paura.
Eva intanto osservava e mi accarezzava i capelli. Mauro non accennava a voler interrompere lo spettacolo.
--Rosy--
Erik continuava a sculacciarmi con forza, ma non potevo muovermi di un millimetro, tanto era forte, mi aveva bloccata completamente a se con un braccio mi teneva entrambe le mani dietro alla schiena serrate.
"AAAAAAAAAHI, AAAAAAAAAAHI, AAAAAAAAAAAHI" urlavo ad ogni colpo
e più andava avanti e più stringevo i denti sperando che finisse prima possibile, perchè non resistevo più, ma Erik non si fermava, anzi, possibilmente aveva anche iniziato ad essere più servero, intensificando la frequenza delle sculacciate. Iniziai a piangere dal dolore, non riuscivo più a resistere e sono certa che tutta la mia sofferenza trasparisse, perchè non potevo proprio più prenderne così tante e intense, tutte d'un fiato.
Per fortuna Mauro se ne rese conto, conoscendomi, mi aveva voluto portare al limite e ci era abbondantemente riuscito, fece cenno ad Erik dopo ulteriori 3 colpi oltre la mia soglia di sopportazione e si fermò.
Fu Mauro a prendere il guinzaglio e a farmi scendere dalle gambe di Erik, portandomi ai suoi piedi.
"Grazie Erik, è stato un piacere conoscerti" disse
"Il piacere è stato mio, hai una schiava davvero splendida" replicò, poi salutò Megan ed Eva ed andò via.
Trascorremo il resto della serata al tavolo, consumando qualche altra bottiglia, o meglio, Eva e Mauro restarono a bere, io e Martina a terra ai loro piedi, sentendoli chiacchierare ed osservando disinvoltamente intorno qualche altra performance.
Io e Marti non scambiammo una parola fino a tarda notte, addirittura in bagno Eva ci accompagnò al guinzaglio pretendendo che Martina non proferisse parola.
A fine serata tornammo verso la stanza che fungeva da spogliatoio, Mauro ci andò a ritirare gli abiti e ci rivestimmo allo stesso modo di come eravamo arrivate, con tanto di plug.
Martina salutò Eva nel locale e andammo a prendere un taxi per rientrare in albergo.
--Martina--
"E' stato davvero bello essere la tua schiava per una sera, peccato non aver approfondito di più la nostra conoscenza" dissi ad Eva quando Mauro mi riprese al guinzaglio per andare via. Lei fu molto carina e mi ringraziò per aver giocato con lei e per essere stata una schiava modello.
Provai di nuovo a sedurla, ma a quanto pare era non riuscii a fare colpo.
--Rosy--
Mentre attendevamo il nostro Uber arrivò Eva, vestita ancora in abiti da serata, ma con uno scialle sulle spalle e una borsa con il resto dei vestiti.
"Mi ha detto Martina che siete ospiti al The Ritz, posso unirmi a voi?"
Aveva cambiato completamente atteggiamento, fu carina, dolce, quasi innocente nell'avvicinarsi a noi con quel pizzico di sfacciataggine che non dispiace in certi contesti (del resto, Martina le aveva lanciato ben più di un messaggio per tutta la serata).
Io guardai Mauro e Martina negli occhi e la invitammo ad unirsi a noi.
--Martina--
A quanto pare avevo fatto colpo, iniziavo a dubitare delle mie doti di seduzione!
Eva, che in realtà si chiama Melissa, ha 24 anni è del Galles e vive a Londra da quando era bambina. La serata è continuata nella camera, che Mauro aveva preso per me, in modo molto divertente.
--Rosy--
Parlammo della serata e delle emozioni che abbiamo provato reciprocamente io e Mauro. Martina sparì con Melissa nella sua stanza e solo il giorno dopo ci raccontò della nottata. Siamo andati a fare colazione senza praticamente aver dormito.
Mauro chiese ad entrambe se fossimo disposte a ripetere la serata e tutte e due non esitammo a replicare con "come desidera il mio signore", sorridendo a 32 denti.
Il mio sedere intanto era violaceo e sentivo il mio sesso livido.
E' stata un'esperienza nuova per noi, affascinante ed emozionante e come sempre il sesso dopo tante emozioni è supremo, più che mai.