Terzo sabato di punizione da Luisa.
Per chi si è arrivato a questa pagina direttamente, direi che forse sarebbe meglio partire da qui per poi leggere qui.
Sono arrivata presto, come al solito in tuta e pronta a passare un ennesimo sabato senza potermi riposare. Mi apri la porta Diana, non c'era nessuno in casa e mi disse che Luisa aveva lasciato un bigliettino con le cose da fare e che a pranzo sarebbero arrivati degli amici, quindi avrei dovuto anche cucinare le cose che mi aveva scritto. Diana se ne stava sulle sue e io iniziai a fare i soliti servizi, ma verso le 11 iniziai già a preparare per il pranzo, perchè la lista delle cose da cucianare era lunghetta.
Quando arrivarono tutti, verso le 13, feci trovare già tutto pronto, la tavola apparecchiata e avevo già iniziato a pulire le varie pentole che avevo uilizzato. Insomma, mi ero data un sacco da fare!
Luisa mi salutò cordialmente e poi pranzammo tutti insieme. Mi sentivo molto in imbarazzo specialmente quando uno degli amici a tavola mi disse
"brava ragazza, giovane e carina, ti mantieni gli studi lavorando un po'"...
ed io pensai con molta rabbia e risentimento
"beh, grazie per il giovane e carina, ma ho un dottorato di ricerca e guadagno più di tutti voi messi insieme"
ma mi vidi bene dall'esternare il mio irrispettoso e collerico sfogo marcatamente classista e risposi
"grazie" senza aggiungere altro.
Dopo aver servito tutte le portate, completai la cucina e poi mi rimisi rapidamente a lavoro. Fu molto umiliante per me, continuare a fare le pulizie e le faccende di casa con anche gli ospiti. Giunto il pomeriggio e completato tutto corsi da Luisa per dirle che avevo completato tutto.
"Si cara, va bene, vieni con me" mi disse facendomi segno di seguirla in camera
Raggelai.
Come sempre arrivate in camera, chiuse la porta
"Rosaria oggi abbiamo ospiti a casa, ma non pensare di averla scampata!" disse sgridandomi
Io ero già decisamente rassegnata
"Non voglio che gli ospiti si imbarazzino, quindi aspettami qui in castigo e quando saranno andati via riprenderemo il discorso" severissima
"Luisa, devo andare via ho un impegno! Non posso restare ancora" le dissi supplicandola di lasciarmi andare
"Non sono neanche le 4!" disse lei, "Va subito in castigo o te le suono col battipanni!" mi riprese sempre severamente, ma con un tono abbastanza riservato da non essere ascoltabile in casa (sperai).
Luisa fu severissima. Mi fece stare faccia al muro con le mani sulla testa e il naso al muro a tenere una monetina, poi chiuse la porta e andò via.
Chi mi segue su twitter può immaginare cosa avrei dovuto fare alle 18, ma a quanto pare non mi era concesso neanche lo svago della partita. Nonostante tutto, scelsi di restare faccia al muro, piuttosto che essere sculacciata con gli ospiti sconosciuti nella stanza a fianco. Poi però ad un certo punto iniziò a salirmi dentro una rabbia e iniziai a rimuginare...
Possibile che Luisa preferisse evitare di punirmi per tutelare la mia privacy? Era evidente che sarebbe stato difficile per lei giustificare una situazione tanto imbarazzante, considerando non solo il fatto di infliggere punizioni corporali ad una ragazza adulta, ma ancor di più ad una ragazza che non è neanche sua lontana parente.
Non erano passati neanche 2 minuti... e decisi di ribellarmi e andarmene. Mi staccai dal muro mi rivestii e andai in salotto per poi andar via.
"Dove stai andando Signorinella?" mi disse subito lei vedendomi in salotto.
"Ho finito tutto, vado a casa" risposi stizzita
Luisa si alzò come una molla e senza esitazione alcuna mi prese per le orecchie come se fossi una ragazzina e trascinandomi
"Sei una ragazzina viziata e ingrata, adesso le prendi col battipanni" sgridandomi avanti a tutti e dirigendosi verso uno sgabuzzino dove prese il battipanni, poi sempre tenendomi per l'orecchio
"Scusate l'interruzione, devo insegnare le buone maniere a mia nipote".
Arrivate in camera non chiuse neanche la porta, mi tirò giù la tuta e gli slip e iniziò a suonarmele con il battipanni. Era corto in canna rigida e decisamente spesso e faceva un male infernale.
SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK
Con un braccio mi teneva ferma e con l'altro continuava a sculacciarmi
SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK
Urlavo, urlavo dal dolore e piangevo. Luisa come sempre non aveva freno e sferrava sculacciate con una frequenza che non lasciava respiro.
SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK
"Ragazzina viziata e impertinente" continava a ripetere sgridandomi sempre a voce alta
SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK SMAAAAAAAAAAAACK
Continuò per svariati minuti initerrottamente. Quando si fermò caddi in ginocchio e mi misi le mani al volto piagendo. Ma Luisa era proprio arrabbiata e non mi permise di restare a terra, mi prese un braccio mi fece alzare in piedi e sgridandomi
"Ora va di la, chiedi scusa a tutti e poi puoi andare a casa"
Restai a capo chino e mi rialzai la tuta. Prendendomi per il braccio ancora mi portò in salotto dove io, mio malgrado chiesi scusa ai presenti
"Scusatemi tutti se ho fatto arrabbiare la zia" dissi con tono sommesso, ma accentuando la parola "zia" un po' a prenderla in giro
"Ragazzina viziata e impertinente... la prossima volta facciamo i conti, non è finita qui. Va a casa ora"
Gli ospiti erano tutti in silenzio quando entrai in salone, solo uno disse
"Luisa, non essere troppo severa" e lei rispose, mentre io ormai stavo uscendo
"No Lorenzo, quando ci vuole ci vuole!" con tono severo.
Arrivata alla macchina, come sempre, mi raggiunse Sara
"ma che hai combinato Rosaria?" mi chiese
"ma io t'avevo raccontato che per mamma impartire sculacciate è naturale come bere un bicchiere d'acqua" continuava lei
"volevo tornare a casa, sara, sono stata brava tutto il giorno e non pensavo che con la gente in casa..." a voce bassissima e con un senso di umiliazione indescrivibile
"ma loro sono nostri amici da sempre, sai quante volte io e Diana le abbiamo prese con loro in casa? Per mamma è tutto normale, te lo avevo raccontato!"
"ho sbagliato sara, lo so, e ora... " stavo per dirle che si sarebbe arrabbiato anche Mauro, ma mi fermai in tempo
"vabbè... vado a casa, ci sentiamo sara" le dissi salutandola.
A casa non dissi nulla, mi preparai in fretta e furia per uscire con Mauro, per andare a vedere la partita.
Avevo un male tremendo, quel battipanni piccolo e rigido mi aveva lasciato segni ovunque, ma strinsi i denti e uscimmo.
Come avevo immaginato, alle dieci di sera Luisa chiamò Mauro per raccontare l'accaduto. Mauro mise in vivavoce e Luisa raccontò tutto
"Io volevo evitarle l'imbarazzo e lei mi ha fatto fare una brutta figura facendo la ragazzina viziata"
"Le avevo detto di stare in punizione per qualche minuto, avrei congedato i miei amici da li a poco, ma la signorinella ha fatto di testa sua come una ragazzina viziata" continuava a ripetere. Mauro ascoltò tutto poi rispose
"Luisa mi dispiace che sia accaduto" guardandomi con sguardo severo
"Se per te non è un problema, la prossima volta non esitare a punirla anche se ci sono persone"
"Io mi ero preocupata per lei e invece... " rispose ancora lei quando Mauro, interrompendola disse di nuovo
"No Luisa, se non è un problema per te non preoccuparti proprio, non esiste che si comportì così" continuando a guardarmi severamente
"Scusami ancora dell'accaduto" continuò lui
"Mauro, a me la ragazzina non deve farmi arrabbiare, non mi deve mancare di rispetto, io non lo tollero proprio" continuava a sfogarsi Luisa
"Luisa, mi dispiace, parlerò con lei, non volevo metterti in imbarazzo" provava a tranquillizzarla invano
"Che brutta figura mi ha fatto fare con i miei amici, con quel tono di sfida. Io poi non so come comportarmi, non è mia figlia, fosse stata mia figlia... " non voleva placarsi
Quando terminarono la chiamata Mauro mi chiese di raccontargli la mia versione.
Si arrabbio molto quando gli dissi che avevo deciso di ingnorare il castigo senza pensare alle conseguenze. Senza pensare che se l'avessi fatta franca quella volta con Luisa si sarebbe comunque arrabbiato lui e poi avrei dovuto comunque fare ammenda con lei.
Aveva ragione. Una volta accettato di accondiscendere alla volontà di Mauro, concedendo a Luisa la facoltà di punirmi, avevo fatto una scelta davvero avventata.
Non volevo disattendere Mauro. Non volevo deluderlo.
"Vuoi mettermi in punizione ora?" gli chiesi
"Rosaria, credo che Luisa sia già stata severa" iniziò a dirmi mentre mi giravo e tirando giù il pantalone gli dissi
"Guarda un po'... direi più che severa, non smettevo di piangere".
"Il vero castigo credo che lo riceverai le prossime volta che andrai da lei, l'hai fatta arrabbiare parecchio... " continuò
"E voglio che tu lo accetti senza fare storie. Questa è la punizione che voglio che tu riceva!" ancora con tono severo
"Va bene, Rosaria?" concluse.
"Va bene, amore..." replicai senza pensare troppo. Vivevo un tale stato di umiliazione e angoscia che non avevo la forza mentale
di oppormi. Sapevo che non l'avrei spuntata e che forse sarebbe stato anche peggio.